Dopo le dimissioni, rivelate dall’ Ynet, dal capo dell’intelligence militare Aharon Haliva (che non avrà effetto immediato), potrebbero seguire una serie di altri responsabili della debacle del 7 ottobre. In particolare il capo di stato maggiore Aviv Kohavi e il capo dello Shin Bet Ronen Bar, insieme ai generali coinvolti nel fallimento come i capi delle operazioni, il comando sud e il coordinatore delle attività nei territori.
Ma le dimissioni di Kohavi e Bar potrebbero poi spostare i riflettori sul primo ministro Netanyahu e sul ministro della Difesa Gallant, ritenuti responsabili anche degli immensi fallimenti che hanno portato alle stragi del 7 ottobre, e quindi a nuove elezioni, ritengono molti analisti.
Haliva, un anello chiave nei fallimenti israeliani del 7 ottobre, aveva “interpretato male” le intenzioni di Hamas per mesi, addirittura anni, nonostante numerosi avvertimenti e aveva condiviso queste false valutazioni con l’intera gerarchia dell’intelligence militare, il maggiore statale, lo Shin Bet e il coordinatore. Solo il Mossad aveva dubitato di queste valutazioni.
Una settimana e mezza dopo l’inizio del conflitto, Haliva ha ammesso il fallimento dell’attacco a sorpresa: “Come capo dell’intelligence militare, mi assumo la piena responsabilità di questo fallimento”. La fatidica notte tra venerdì e sabato, Haliva, allora in vacanza a Eilat con la famiglia.