Lotta contro i trafficanti
All’inizio di settembre, l’affondamento di un barcone di migranti che cercava di raggiungere l’Europa aveva già provocato almeno 39 morti al largo delle coste del Senegal.
Migliaia di migranti hanno perso la vita negli ultimi anni tentando la pericolosa rotta atlantica per raggiungere l’Europa dall’Africa, principalmente attraverso le Isole Canarie spagnole, a bordo di imbarcazioni affollate e spesso fatiscenti.
Alla fine di agosto, la Spagna ha firmato accordi con la Mauritania e il Gambia per rafforzare la cooperazione contro i trafficanti di migranti illegali verso l’Europa e a favore dell’immigrazione regolamentata, durante una visita del Primo Ministro spagnolo.
Al 15 agosto, dall’inizio dell’anno erano arrivati alle Canarie 22.304 migranti, rispetto ai 9.864 dello stesso periodo del 2023, con un incremento del 126%. Per la Spagna nel suo insieme l’aumento è del 66% (da 18.745 a 31.155).
“Via della Morte”
Questa rotta marittima tra l’Africa e le Canarie è una vera e propria “strada della morte”, perché le traversate vengono effettuate a bordo di imbarcazioni affollate e poco attrezzate per resistere alle correnti, che sono molto forti in questa zona dell’Atlantico e che causano numerosi naufragi. Alcune barche partono da località a mille chilometri dalle Isole Canarie.
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), un’agenzia delle Nazioni Unite, almeno 4.857 persone sono morte o scomparse su questa rotta marittima dal 2014.
Ma la cifra reale è senza dubbio molto più alta. Caminando Fronteras, una ONG spagnola che aiuta i migranti e calcola il numero delle vittime in base alle testimonianze dei sopravvissuti, stima che 18.680 persone abbiano pagato con la vita il desiderio di andare in Europa.