Immagine di copertina: Membri di Hezbollah trasportano la bara del comandante Ibrahim Akil nella periferia meridionale di Beirut il 22 settembre 2024, dopo la sua uccisione in un attacco israeliano di venerdì. Bilal Hussein / AP
Partecipano a questo live anche: Aurélie Collas, Glenn Cloarec, Sandra Favier, Solène L’Hénoret, Jean-Philippe Lefief, Marie Pouzadoux e Louise Vallée.
L’esercito israeliano ha annunciato venerdì 20 settembre di aver “eliminato” Ibrahim Aqil, capo della forza Radwan, l’unità d’élite di Hezbollah, e altri dieci leader militari del movimento libanese in un “attacco mirato” nella periferia meridionale di Beirut, circostanza che l’organizzazione non ha confermato.
Mercoledì 18 settembre, in Libano si è verificata una seconda serie di esplosioni di apparecchiature di comunicazione. Almeno venti persone sono morte e altre 450 sono rimaste ferite, secondo il Ministero della Salute libanese. Le esplosioni hanno avuto luogo in particolare nella periferia meridionale di Beirut, nella valle della Bekaa, nel distretto di Saida (Sidone) e nella regione di Baalbek, nell’est del paese.
All’indomani di un attentato attribuito a Israele, che ha causato l’esplosione di migliaia di cercapersone in tutto il Paese, questa volta a essere coinvolti sono stati i walkie-talkie di membri di Hezbollah, secondo quanto riferito alle agenzie di stampa da diverse fonti vicine al movimento sciita libanese e da fonti di sicurezza.
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