Israele, da parte sua, ha avvertito che l’Iran “soffrirebbe le conseguenze di un’escalation” mentre molti paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno invitato Teheran a “moderarsi”. “Più durerà la risposta di Teheran, più avrà conseguenze negative sull’economia del paese e acuirà le preoccupazioni nella società”, ha commentato sabato il quotidiano riformista “Shargh”. Queste incertezze pesano sul clima del ritorno a scuola dopo le lunghe vacanze del Capodanno iraniano, celebrato il 21 marzo, e la fine del Ramadan la settimana scorsa.
“Determinazione”
L’Iran potrebbe essere sull’orlo di una guerra indesiderata
“Sembra che le autorità non abbiano ancora preso una decisione definitiva, poiché probabilmente avrà gravi conseguenze”, ha affermato Ahmad Zeidabadi, esperto di relazioni internazionali. Occorre in particolare tener conto dell’impatto sull’opinione pubblica, che appare più preoccupata dalle difficoltà economiche che dalla guerra di Gaza. “La possibilità di una guerra preoccupa soprattutto gli imprenditori, soprattutto quelli che dipendono dal corso delle valute estere. Alcuni di loro temono che ciò causerà una carenza di prodotti alimentari”, continua l’esperto.
Segno di queste preoccupazioni, il rial, la moneta nazionale, è scesa ai minimi storici, intorno a 650.000 per un dollaro sul mercato parallelo. Il governo si trova di fronte a un “dilemma” anche a livello strategico, ritiene Ali Bigdeli, un accademico specializzato in affari internazionali. “L’Iran potrebbe essere sull’orlo di una guerra indesiderata”, spiega al quotidiano “Ham Mihan”. Perché “attaccare Israele dal territorio iraniano è nell’interesse di Israele e andrà a beneficio (il primo ministro Benjamin, ndr) Netanyahu. Potrà portare a termine la guerra a Gaza all’ombra della guerra con l’Iran”.
