la giustizia amministrativa respinge Amnesty

la giustizia amministrativa respinge Amnesty
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Sabato il tribunale amministrativo di Parigi ha respinto la richiesta presentata da Amnesty International che voleva ottenere urgentemente la sospensione delle consegne di armi francesi a , a causa del conflitto a .

“Situazione umanitaria catastrofica”

Il giudice sommario si è dichiarato incompetente e ha pertanto respinto i ricorrenti, secondo la sua decisione trasmessa all’AFP: ha ritenuto che questo fascicolo non fosse “separabile dalla conduzione delle relazioni internazionali della Francia”sostenendo così la tesi sviluppata durante una breve udienza, sabato mattina, dal rappresentante del governo, Antoine Pavageau.

La sezione francese di Amnesty ha intrapreso un’azione legale questa settimana, insieme alla Lega per i Diritti Umani, per cercare di costringere il governo a sospendere le licenze di esportazione verso Israele per alcuni materiali bellici, fino a quando lo Stato ebraico “rispetta i (suoi) obblighi internazionali”.

Più precisamente, questa procedura riguardava le licenze di esportazione per attrezzature militari delle categorie ML5 (che consente all’artiglieria di determinare i bersagli) e ML15 (utilizzato per immagini e radar).

Durante l’udienza di sabato, l’avvocato di Amnesty International, Lionel Crusoé, ha sostenuto questo “Situazione umanitaria catastrofica” a Gaza e la recente posizione assunta dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha chiesto la fine di tutte le vendite di armi a Israele.

“Nessuno contesta la gravità della situazione in Medio Oriente”ma la posizione della Francia lo è “equilibrato” poiché ha chiesto un , ha risposto il rappresentante del ministro delle Forze Armate, Vincent Droullé. La Francia, ha insistito, non fornisce armi a Israele, ma “componenti integrati in un sistema d’arma puramente difensivo”.

Altre due domande simili

Il tribunale dovrà ancora pronunciarsi all’inizio della prossima settimana su due richieste simili, presentate da altre associazioni.

Uno proviene dalla ONG Action Sécurité Ethique Républicaines, con ACAT-France (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura), Stop Fueling War e Sherpa, e mira all’esportazione di materiali bellici della categoria ML3 (munizioni e componenti di munizioni).

L’altro è stato presentato da un collettivo che comprende Attac e France Palestine Solidarité e riguarda tutte le licenze per l’esportazione di materiale bellico verso Israele.

“C’è un’estrema opacità sulle condizioni in cui oggi la Francia interviene e fornisce armi” allo Stato ebraico, ha denunciato giovedì in una conferenza stampa il sottoscritto Vincent Brengarth, avvocato di questo collettivo.

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