Israele: Netanyahu lasciato ministro dopo la risoluzione dell’ONU che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza

Israele: Netanyahu lasciato ministro dopo la risoluzione dell’ONU che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza
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Continuano i bombardamenti a Gaza. Nonostante la decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha chiesto, lunedì 25 marzo, un cessate il fuoco immediato e l’impegno di concreti aiuti umanitari all’enclave palestinese. Il governo israeliano ovviamente non si sente vincolato dalle decisioni dell’ONU, la stessa organizzazione che decise, nel novembre 1947, di spartire la Palestina storica in due Stati.

Uno di questi ancora non esiste. Il voto di lunedì 25 marzo ha tuttavia delle ripercussioni anche nello stesso Israele, dove il gabinetto di guerra istituito da Benjamin Netanyahu all’indomani dell’attentato del 7 ottobre è pieno di disaccordi. “La vostra richiesta di un cessate il fuoco senza subordinarlo al rilascio dei nostri ostaggi danneggia gli sforzi per liberarli e dà ad Hamas la speranza di raggiungere un cessate il fuoco senza rilasciarli. Tutti i membri del Consiglio avrebbero dovuto opporsi a questa risoluzione”, ha denunciato Gilad Erdan, ambasciatore di Israele presso l’ONU. Lo stesso Netanyahu ha insistito sugli Stati Uniti: Ciò rappresenta un chiaro allontanamento dalla posizione coerente degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza dall’inizio della guerra. »

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