Il ricercatore francese Laurent Vinatier condannato a tre anni di carcere dalla Russia per non essersi dichiarato “agente straniero”

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Laurent Vinatier, un ricercatore francese, viene scortato in un’aula del tribunale Zamoskvoretsky a Mosca, il 14 ottobre 2024. ALESSANDRO NEMENOV/AFP

La giustizia russa ha condannato lunedì 14 ottobre a tre anni di carcere il ricercatore francese Laurent Vinatier, detenuto da giugno e accusato di non essersi registrato“agente straniero”. La corte ha deciso di farlo “dichiarare colpevole il signor Vinatier” e di “condannarlo a tre anni di reclusione”ha annunciato la giudice Natalia Tcheprassova al termine del processo, secondo un giornalista dell’Agence France-Presse (AFP) presente in aula. Lunedì il pubblico ministero aveva chiesto tre anni e tre mesi di reclusione contro il francese.

Le autorità accusano l’imputato, uno specialista dello spazio post-sovietico, coinvolto in tentativi di mediazione informale nel conflitto russo-ucraino, di non aver adempiuto al suo obbligo di registrarsi come“agente straniero” anche come ha raccolto “informazioni nel campo delle attività militari” può essere “usato contro la sicurezza” della Russia. Un reato punibile con cinque anni di reclusione.

“L’accusa chiede di dichiarare colpevole l’imputato (…) Propongo di imporre una pena privativa della libertà per un periodo di tre anni e tre mesi, da scontare in una colonia penale.ha dichiarato il pubblico ministero nell’aula del tribunale di Mosca, secondo un giornalista dell’Agence France-Presse presente.

“Un messaggio” inviato da Mosca alla Francia

“Riteniamo che la pena richiesta dal pubblico ministero sia estremamente severa”si è lamentato uno degli avvocati russi del signor Vinatier, Oleg Bessonov, il quale ha ricordato che il suo cliente, vestito con una camicia azzurra sul banco degli imputati, aveva “ha confessato pienamente la sua colpevolezza” adducendo ignoranza. “Questa richiesta è irragionevole e illegale”ha insistito l’altro suo avvocato Alexeï Sinitsin. I due avvocati hanno chiesto che il loro cliente fosse sanzionato “una multa”.

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Laurent Vinatier, 48 anni, rappresentante di un’organizzazione non governativa svizzera, è stato arrestato a giugno. UN «messaggio» rivolto da Mosca alla Francia, secondo Parigi, nel contesto di rapporti bilaterali sempre più tesi. All’inizio di settembre, la custodia cautelare del francese è stata prorogata di sei mesi il primo giorno del processo, fino al 21 febbraio.

Negli ultimi anni diversi occidentali, in particolare americani, sono stati arrestati in Russia e presi di mira con gravi accuse, con Washington che denuncia la presa di ostaggi per ottenere il rilascio di russi detenuti all’estero.

Il 1° agosto, l’Occidente e la Russia hanno effettuato il più grande scambio di prigionieri dalla fine della Guerra Fredda, tra cui il giornalista americano Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan, liberati da Mosca.

Il mondo con l’AFP

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