Si tratta di un incidente che resta il peggior disastro del 2015 nella storia del TGV. A lungo oscurati dagli attentati del 13 novembre, commessi il giorno prima nella regione parigina, i fatti erano passati quasi inosservati dai media. L’incidente, avvenuto a una ventina di chilometri da Strasburgo, ha causato la morte di undici persone e il ferimento di 42… Nove anni dopo, questo giovedì 10 ottobre 2024, il tribunale penale di Parigi deve emettere la sua sentenza .
Il TGV, che stava effettuando dei test sul tratto finale della linea ad alta velocità (LGV) Parigi-Strasburgo prima dell’apertura al pubblico, aveva affrontato una curva a 265 km/h, ben al di sopra dei 176 km/h previsti questa posizione, a causa di una frenata avvenuta troppo tardi. Era deragliato, colpendo il parapetto del ponte sul canale Marna-Reno vicino a Eckwersheim, all’ingresso di Strasburgo, ad una velocità stimata di 243 km/h.
Sei imputati
Sei imputati, tra cui la SNCF (come persona giuridica) e la Systra (la società di ingegneria responsabile dei test), sono processati per “omicidio e lesioni involontarie dovute a goffaggine, imprudenza, negligenza o violazione di un obbligo di sicurezza”. Durante il processo di primavera, l’accusa ha denunciato “cecità collettiva” nello svolgimento delle prove di velocità eccessiva e una serie di decisioni “assurde”. Il pubblico ministero Nicolas Hennebelle voleva che cinque dei sei imputati, tra cui la SNCF, la SNCF Réseau (responsabile della gestione della pista) e la Systra, fossero giudicati colpevoli.
Secondo il pubblico ministero le tre società non hanno valutato adeguatamente i rischi. Ha chiesto pesanti sanzioni nei loro confronti: 225.000 euro, il massimo legale sostenuto, contro Systra che “ha la maggiore responsabilità” e 200.000 e 150.000 euro contro SNCF e SNCF Réseau, moltiplicati per due a causa dello stato di recidività giuridica di queste due entità , ovvero rispettivamente 400.000 e 300.000 euro.
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Di fronte alla “sofferenza delle vittime” e al “dolore indicibile” di aver perso una persona cara, le condanne richieste “hanno solo un aspetto simbolico”, ha ammesso il pubblico ministero. “Mi rammarico che il massimo legale non sia all’altezza”, ha sottolineato. Il rappresentante dell’accusa ha inoltre chiesto la condanna a un anno di reclusione con condizionale nei confronti del conducente del TGV, Denis T., e a due anni con condizionale della pena nei confronti del suo collega incaricato dell’indicazione dei punti di frenata, Francis L., di cui ha criticato “la totale mancanza di rigore”. Entrambi gli uomini rischiano fino a tre anni di carcere.
La procura, però, ha chiesto la liberazione di un terzo uomo presente nell’abitacolo al momento dell’incidente: Philippe B., un agente della Systra incaricato di informare il pilota delle particolarità della pista, ritenendo che non avesse giocato nessuna ruolo nella determinazione dei punti di frenata. Dall’inchiesta è emerso che né le attrezzature né i binari potevano spiegare il deragliamento del TGV che trasportava 53 persone, di cui 35 “ospiti”.