perché non si decide nulla tra Donald Trump e Kamala Harris

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Durante il dibattito televisivo su ABC tra la candidata democratica Kamala Harris (a destra) e il suo avversario repubblicano Donald Trump a Filadelfia, Pennsylvania, 10 settembre 2024. BRIAN SNYDER / REUTERS

Quattro settimane fa, la chiesa sembrava essere stata detta. Kamala Harris ha trionfato in agosto alla convention democratica di Chicago, superando un indebolito Joe Biden, e ha dominato Donald Trump nell’unico dibattito della campagna, il 10 settembre. La sua elezione il 5 novembre sembrava certa, tranne che a quattro settimane dalle elezioni nulla sembra certo. Il semplice fatto di porre la domanda conferma che Donald Trump non ha perso.

Le rilevazioni aggregate dal New York Times dare a Kamala Harris una vittoria a condizione che vinca la Pennsylvania, che ne ha 19 grandi elettori. Il ritardo di Donald Trump in questo stato chiave è solo un punto. MMe Harris ha un vantaggio di uno o due punti in Nevada, Michigan e Wisconsin, mentre Trump è avanti di uno o due punti in North Carolina, Georgia e Arizona, altri stati indecisi. La nebbia è completa.

Secondo lo statistico Nate Silver, uno dei pochi che aveva messo in guardia sulla possibilità di una vittoria di Donald Trump nel 2016, le probabilità di vittoria di Kamala Harris sono del 54,7% mentre contava ancora su una vittoria di Trump a metà settembre. Ma lui considera questo progresso molto debole. Gli scommettitori sul sito online Polymarket danno a Donald Trump una probabilità di vincita del 52,7%. Insomma, l’avanzata di MMe Harris resta insufficiente per garantire la vittoria.

Piccoli granelli di sabbia

Al di là dei sondaggi, nelle ultime settimane si sono accumulati piccoli granelli di sabbia nella campagna di Kamala Harris. In primo luogo, Donald Trump, che durante l’estate era diventato incomprensibile, domina ancora una volta l’agenda. Il repubblicano ha preso la guida dell’uragano Helene del 27 settembre, che, con oltre 200 morti, si è rivelato il più mortale dai tempi di Katrina, che ha sommerso New Orleans sott’acqua nel 2005. Assenti dal campo i primi giorni, Joe Biden e Kamala Harris hanno dato un sentimento di indifferenza verso le vittime dei monti Appalachi. Il campo repubblicano approfittò di questo fallimento e diffuse il timore che gli americani non avrebbero potuto contare sui democratici in caso di sfortuna.

La stessa risorsa è stata utilizzata dai repubblicani quando hanno diffuso la voce che accusava gli haitiani di mangiare i gatti degli abitanti della cittadina di Springfield nell’Ohio. Il rimprovero è falso, smentito dalla stampa, ma l’obiettivo trumpista è stato raggiunto: mettere sulla mappa una città di 50.000 abitanti che ha visto arrivare in pochi anni 20.000 haitiani e gettare nel panico il resto dell’America, preoccupata di soffrire la stessa sorte.

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