Processo d’appello per tragedia Millas: tensione emotiva maggiore che nel 2022

Processo d’appello per tragedia Millas: tensione emotiva maggiore che nel 2022
Processo d’appello per tragedia Millas: tensione emotiva maggiore che nel 2022
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L’autista dello scuolabus coinvolto nella terribile collisione con un TER il 14 dicembre 2017 a Millas, provocando sei morti e 17 feriti, è stato ritentato da lunedì 7 ottobre 2024 davanti alla Corte d’appello di Aix-en-Provence. In apertura del procedimento, Nadine Oliveira, collassata al quarto giorno di udienza nel 2022 a Marsiglia, è comparsa davanti ai tribunali. Una presenza che, però, resta ancora incerta per le prossime tre settimane.

Irriconoscibile. Nadine Oliveira, sostenuta questa volta da alcuni membri della sua famiglia, si presenta nell’aula del tribunale di Aix-en-Provence. Tailleur pantalone nero, i suoi capelli rossi ora tagliati molto corti, i suoi lineamenti più scavati rispetto a due anni fa. Lei è lì. “Pronto a parlare”assicurano da giorni i suoi avvocati. Lei che era crollata al bar di Marsiglia, vittima di un infarto mentre rispondeva allo svolgersi del dramma e che da allora aveva lasciato la panchina vuota. Un certificato medico scritto questo 1È Ottobre 2024 prescrive una sola controindicazione. Non sarà in grado di stare in piedi per lunghi periodi di tempo. Presa questa precauzione, il presidente gli chiede di avvicinarsi alla sedia a lui riservata davanti al tribunale. Anche per essere ben visti dalla sala radiotelevisiva di Perpignan.

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Un volto nuovo per questa seconda prova. Diversa se non altro per questo ambiente così riservato, sigillato tra il rivestimento in legno e i tendaggi spessi. Mentre una quindicina di avvocati di parte civile si accalcano da una parte contro un muro, i posti pubblici restano scarsi. Su un centinaio di vittime, poco più di dieci hanno attinto alle ultime forze per affrontare sul posto questa nuova prova. È venuto, dopo sette anni di attesa infinita, a cercarlo “spiegazioni” o solo “scuse”. Sperando solo in una cosa, “lascia che duri fino alla fine.”

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Tuttavia, bastano pochi minuti e Nadine Oliveira comincia a singhiozzare. Un’ora dopo, la stanza trattiene il fiato. Alla menzione degli studenti universitari deceduti, si alza e se ne va all’improvviso. Poi ritorna un attimo dopo…

Quando i suoi avvocati, Mes Jean Codognès e Louis Fagniez sono già sulla stessa linea di difesa, chiedendo ancora una volta la cancellazione di alcune perizie ferroviarie e delle costituzioni di parte civile dei tre enti SNCF. “Nadine Oliveira sostiene che le barriere sono state rimosse e non ha mai e poi mai variato le sue dichiarazioni.”

“Gli chiederemo di affrontare le conseguenze delle sue azioni”

Il tono è impostato. Le speranze di cambiamento stanno svanendo. E la tensione emotiva, ancora più forte che in primo grado, dilaga tra le fila. “Qui ognuno deve essere messo al suo posto” raccolto Me Marie Mescam per le parti civili. “Nadine Oliveira non si presenta come vittima ma come imputata. Le verrà chiesto di affrontare le conseguenze delle sue azioni che si ostina a negare per 7 anni. Le vittime erano di dignità esemplare e lo stesso ci si aspetta dall’altra parte del bar.”

Dal fondo della sala, gli occhi si concentrano sulle spalle di Nadine Oliveira. Lo affronterà ancora domani mattina? È ora di rispondere alle domande della corte.

Martedì prossimo il presidente della corte d’appello si pronuncerà sulle richieste di annullamento avanzate dagli avvocati della difesa. Poi dalle 9:30 l’autista sarà interrogato sui fatti. Il direttore delle indagini testimonierà a fine mattinata e gli altri testimoni nel pomeriggio.

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