I centri sociali della Comunità Urbana di Alençon vogliono ristrutturarsi

I centri sociali della Comunità Urbana di Alençon vogliono ristrutturarsi
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Par

Julien Boissel

Pubblicato il

2 ottobre 2024 alle 6:32

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L’inizio dell’anno scolastico è vivace nei centri sociali della Comunità Urbana di Alençon (CUA). Dall’inizio di settembre ogni struttura ha organizzato un assemblea generale eccezionale per poter votare progetto di ristrutturazione pensato dai loro membri. Quella della Croix Mercier si è tenuta giovedì 26 settembre 2024.

Una nuova associazione

“Per far fronte alle difficoltà finanziarie incontrate da tutti i centri sociali del CUA e per evitare la chiusura dei centri sociali e la massiccia perdita di posti di lavoro, ci siamo fatti promotori di questo progetto”, esordisce Marion Agache, direttrice del Centro sociale Croix Mercier.

I principali cambiamenti sarebbero a livello di governance con la creazione, nel gennaio 2025di un’associazione responsabile delle cinque strutture affinché lo sia operativo nel gennaio 2026. “Vogliamo un’amministrazione comune per i cinque centri e una copresidenza con rappresentanti di ciascuna organizzazione. »

Costi inferiori

L’idea è quella di ridurre i costi che erano aumentati all’inizio dell’anno, soprattutto a causa dell’aumento dei salari.

L’aumento dei salari era logico, sia in relazione al lavoro svolto che al costo della vita, ma ha aumentato le buste paga dell’impresa dal 10 al 15%. Oltre all’inflazione generale, la situazione diventa complicata.

Marion Agache, direttrice del centro sociale Croix Mercier.
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Vengono presi di mira anche i costi di “supporto”. «È tutto ciò che non è direttamente legato alle attività, quindi contabilità, logistica e risorse umane. » Così come i costi legati alla gestione. “Ad esempio, invece di avere cinque contabili, ne avremmo solo uno. »

Un budget verrebbe assegnato all’associazione e poi ripartito tra i cinque istituti.

Armonizzazione delle attività

La ristrutturazione consentirebbe “la continuità delle attività e dei servizi messi in atto offrendo allo stesso tempo una migliore coerenza a livello di attività per soddisfare i bisogni della popolazione”.

Ad esempio, gli agenti incaricati di un laboratorio specifico a Croix Mercier potrebbero svolgere la stessa attività su altre strutture, se richiesto. “Ciò ci eviterebbe anche di non offrire la stessa cosa contemporaneamente su due strutture. »

Vai alle aree bianche

I centri sociali vorrebbero sviluppare anche i “senzatetto”. “L’idea è quella di andare in zone non coperte da stabilimenti per proporre attività rivolte a pubblici diversi, siano essi giovani, famiglie o anziani. »

Questa novità mirerebbe a aumentare il numero dei beneficiari.

Oggi le persone che vivono fuori dall’UAC devono venire da noi e noi vogliamo cambiare la situazione tendendo la mano anche a loro.

Marion Agache, direttrice del centro sociale La Croix Mercier.

Se l’idea è ancora allo stadio di bozza, il processo potrebbe accelerare in caso di voto positivo dei centri sociali di Saint-Denis-sur-Sarthon e Paul Gauguin durante le loro assemblee generali eccezionali previste per ottobre.

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