Su Libération 200 uomini firmano una colonna contro il “dominio maschile”

Su Libération 200 uomini firmano una colonna contro il “dominio maschile”
Su Libération 200 uomini firmano una colonna contro il “dominio maschile”
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Il testo è una mappa stradale in nove punti per gli uomini che rifiutano di partecipare al patriarcato e accettano di “perdere i loro privilegi”.

Se vogliono contribuire alla lotta contro la violenza sulle donne, gli uomini “BENE” Chi “paura di essere accomunati” che Dominique Pelicot e gli altri 50 imputati nel processo Mazan debbano “impicciarsi”Questo è quanto riportato da una rubrica pubblicata in Pubblicazione questo invitante sabato “gli alleati” del femminismo sconvolto dagli orrori subiti da Gisèle Pelicot a seguire una “road map” in nove punti.

L’autore della rubrica, Morgan N. Lucas, saggista, specialista in questioni di genere, lettore sensibile (specialista dell’indignazione) presso Hachette, affronta questo programma “a coloro che si rifiutano di continuare a partecipare a un sistema che, per esistere, ha bisogno di dominare metà della popolazione”. “Dato che siamo tutti il ​​problema, possiamo tutti essere parte della soluzione”, scrive Morgan N. Lucas. Il problema: il patriarcato, che nonostante i grandi progressi politici, persiste, secondo i movimenti femministi, attraverso pregiudizi di genere e violenza sessuale. La soluzione? Il “azioni concrete e quotidiane” intendeva svelarlo.

Solo perché non hai proiettili in salotto non significa che non ci sia una guerra in corso.

Liberazione sulla violenza contro le donne

Stabilito per la prima volta a maggio per l’attore Vincent Lindon che aveva dichiarato a maggio su Inter di non sapere come procedere “aiuto“Donne, la tabella di marcia è una serie di ingiunzioni numerate. Alcune – ““Assicuriamoci sempre di avere il consenso dei nostri partner”; “Ascoltiamo davvero le donne quando ci raccontano i loro bisogni e limiti” – dovrebbe essere ovvio. Altri – “Esaminiamo i nostri numerosi privilegi per metterli al servizio del bene comune e poi, a lungo termine, accettiamo di perderli completamente”; “Disimpariamo ciò che ci è stato detto sulla mascolinità” – sono segnati dal sigillo dell’ideologia ma possono, perché no, essere spunti di riflessione.

Firmato dall’attore Gilles Lellouche, dal romanziere Gaël Faye, dal regista Emmanuel Noblet, dal giornalista Mathieu Palain, autore di I nostri padri, i nostri fratelli, i nostri amici , L’esortazione è stata sottoscritta anche dagli attivisti del tema, il blogger Papatriarcat, il medico Gilles Lazimi, Arnaud Gallais, co-fondatore con Caroline Darian, figlia di Gisèle Pelicot, del movimento “M’endors pas” contro la sottomissione chimica. Duecento uomini in totale.

Ritrovare l’amicizia

Tra i punti interessanti possiamo citare il numero 8 che riportiamo qui integralmente. “Cerchiamo di capire che se nessuna donna nella nostra cerchia ci confida la violenza che ha subito, questo non implica che non esista. Ad esempio, non è perché non hai granate nel tuo soggiorno che la guerra non sta avvenendo. La violenza maschile è una realtà sistemica. C’è un bisogno urgente di prendere le distanze dalle nostre esperienze per forgiare una visione più equilibrata del mondo. C’è anche un bisogno urgente di mostrarci abbastanza affidabili in modo che possano finalmente raccontarci le loro realtà senza temere le nostre reazioni.”

Di cosa si tratta, in sostanza? Di un omaggio all’amicizia, all’ascolto sincero tra due sessi le cui esperienze non sono le stesse in questo mondo ma possono incontrarsi. Un invito a riconnettersi con l’essenza della galanteria, questa “un modo de-mascolinizzato di coltivare legami tra i sessi e talvolta di muoversi verso l’amore” le cui origini e principi sono stati ricordati sulle nostre pagine la scorsa settimana dalla saggista Jennifer Tamas. Cioè, l’amicizia tra uomini e donne mantenuta da “la conversazione, le battute, le attenzioni.” E così la fiducia di cui parla il punto 8. La riconciliazione con la galanteria è un programma a sé stante. Che senza dubbio parlerà a più uomini (e donne) di questa piattaforma che poteva raggiungere solo uomini già convinti dalle idee che propone.

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