“Chi salva una vita salva tutta l’umanità.” Nel 1994, i francesi lo scoprirono La lista di Schindlerun Film diretto da Steven Spielberg. Questo lungometraggio racconta la storia dell’industriale Oskar Schindler e la storia di centinaia di ebrei salvati dai campi di concentramento e di sterminio. Nelle stanze buie, gli spettatori apprendono come questo industriale tedesco sia riuscito a proteggere centinaia di ebrei facendoli lavorare nella sua fabbrica. Inizialmente per pura avidità, i lavoratori ebrei rappresentavano allora manodopera a basso costo. Anche Oskar Schindler aveva stretti legami con il partito nazista. Quindi, convinto dal suo contabile Itzhak ad assumere sempre più dipendenti essenziali per lo sforzo bellico tedesco, Oskar Schindler alla fine salva centinaia e centinaia di persone dai campi e dalla morte.
7 Oscar, 3 Golden Globe e 3 Bafta… Questo capolavoro, realizzato “in omaggio ai 6 milioni di ebrei assassinati”, è importante nella filmografia di Steven Spielberg, per la sua qualità cinematografica, quanto per il dovere della memoria e per la Storia. La lista di Schindler è stato inoltre selezionato dalla Biblioteca del Congresso per essere conservato nel prestigioso National Film Registry, che riunisce film americani noti per la loro “significato culturale, storico o estetico”. È anche classificato nella Top 100 dell’American Film Institute. In Francia, il film ha attirato più di 2,6 milioni di spettatori al momento della sua uscita nelle sale. E una scena risalta in particolare: quella della bambina con il cappottino rosso. Lo spettatore potrebbe quindi chiedersi perché la bambina appare vestita di rosso La lista di Schindlervisto che tutto il resto del film è quasi interamente in bianco e nero, ad eccezione di qualche rara scena… Vi spieghiamo.
La bambina con il cappotto rosso è esistita davvero
Innanzitutto dovresti saperlo La lista di Schindler è adattato dall’omonimo libro di Thomas Michael Keneally pubblicato nel 1982 e basato sulla storia di Poldek Pfefferberg, uno degli ebrei salvati da Oskar Schindler. Le riprese del film, che si sono svolte in Polonia, sono state estremamente impegnative per il suo regista, Steven Spielberg. Una ripresa tanto più difficile perché coinvolge storie vere, vite stroncate, intere famiglie decimate, un crimine contro l’umanità. La bambina con il cappotto rosso che vediamo nel film di Steven Spielberg è esistita davvero. Si chiamava Roma Ligocka ed era conosciuta nel ghetto per questo particolare segno. Nella vita reale, Roma Ligocka, cugina di Roman Polanski, sopravvisse all’Olocausto. Nel 2002 ha pubblicato le sue memorie, dal titolo sobrio La bambina dal cappotto rosso. Ma se il film di Steven Spielberg ha lasciato il segno su Roma Ligocka, la presenza di una bambina con un cappotto rosso nel lungometraggio non sarebbe a priori direttamente ispirata alla sua storia.
In La lista di Schindlerl’apparizione della bambina dal cappotto rosso rappresenta l’elemento che scatena la reazione di Oskar Schindler all’orrore del nazismo. Mentre va a cavallo con un amico, l’industriale vede per la prima volta la bambina, da lontano, da una veduta che domina il ghetto di Cracovia al momento della sua liquidazione. La bambina sembra smarrita, cammina sola in mezzo alle strade del ghetto. L’amico di Oskar Schindler lo esorta ad andarsene, ma lui non riesce a distogliere lo sguardo dalla tragedia che si consuma sotto i suoi piedi, a pochi metri da lui: è testimone di uno sterminio. Più tardi, Oskar Schindler vede passare davanti ai suoi occhi il cadavere della bambina, ancora avvolto in questo cappotto rosso. Il destino e la morte della bambina lo aiuteranno a comprendere la portata della soluzione finale e l’importanza di salvare i suoi dipendenti ebrei.
Cosa è successo all’interprete della ragazza, Olivia Dabrowska, che aveva 3 anni al momento delle riprese?
La ragazzina dal cappotto rosso segnerà il personaggio di Oskar Schindler tanto quanto gli spettatori. La sua interprete, Olivia Dabrowska, aveva 3 anni al momento delle riprese. Oggi, sulla trentina, Olivia Dabrowska vive ancora in Polonia e dedica il suo tempo all’accoglienza dei rifugiati ucraini. Nel marzo 2022, subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha pubblicato sui suoi social network una foto del suo personaggio nel film di Steven Spielberg. Un’immagine accompagnata da questa didascalia: “Lei sarà sempre il simbolo della speranza. Possa lei diventarlo di nuovo oggi.