Sarah Génot è responsabile delle attività educative e di sensibilizzazione culturale dell’associazione Cinémas 93, una rete di cinema pubblici e associativi di Seine-Saint-Denis. Spiega che la loro missione consiste, in particolare, nell’offrire sessioni appositamente pensate per i bambini dai 2 ai 6 anni. Queste proiezioni fanno del cinema un vero e proprio strumento di risveglio culturale ed emotivo.
Concretamente i bambini vengono con la famiglia o con la scuola. Ad accoglierli ci sono esperti del pubblico giovane, spesso mediatori culturali, che introducono i film. Questi professionisti spiegano ai partecipanti che stanno per vivere un’esperienza collettiva e invitano gli adulti a spegnere i cellulari per godersi appieno questo momento insieme.
Poi la luce si spegne e il raggio di luce dei proiettori si spegne. Sui volti dei bambini gli occhi si spalancano: ridono, provano paura, tristezza, sorpresa o addirittura sollievo, tutte queste emozioni suscitate dai personaggi. La musica composta con cura invade la stanza. Sullo schermo scorrono immagini adatte all’età per raccontare una storia.
I film sono scelti con la massima cura. Innanzitutto, la durata viene adattata: non più di 45 minuti. Successivamente, il ritmo viene controllato in modo che i bambini abbiano il tempo di comprendere e sentire ogni scena. I temi trattati sono semplici e universali: l’amicizia, la natura, le stagioni, gli oggetti perduti e poi ritrovati.
Anche la qualità artistica della proposta è un criterio importante. Alcune creazioni, ad esempio, danno un posto importante ai materiali. Le decorazioni ed i personaggi possono essere realizzati in lana, feltro o cartone. Osserviamo l’importanza dei colori e delle forme. Infine, il contenuto deve essere rilassante ma commovente, le emozioni forti sono presenti, ma sempre in un ambiente sicuro.
Scopri un estratto del film Cuore che si scioglie di Benoît Chieux che racconta la storia della piccola Anna; deve attraversare una foresta piuttosto insolita per portare il cioccolato fondente alla sua amica.
Come spiega la psicologa Sophie Marinopoulos nel suo rapporto presentato nel 2019 al Ministero della Cultura, il cinema per bambini costituisce un nutrimento culturale essenziale, a differenza di quella che lei chiama “malnutrizione culturale”, spesso associata al consumo inappropriato degli schermi personali.
Ciò che sappiamo già è che il cinema, come proposta culturale di qualità, è un momento scelto, ritualizzato, in cui scopriamo opere artistiche e che consente anche ai bambini e ai loro genitori, di aprire scambi e di continuare l’esperienza cinematografica raccontando il momento vissuto. , commentandolo.
Se l’esperienza vi tenta, venite alla prossima proiezione coprodotta da Cinémas 93, sabato 8 febbraio alle 15,30 al cinema Jacques Tati di Tremblay-en-France. Inoltre, più di 1.000 cinema indipendenti punteggiano la Francia, non esitate a informarvi sui programmi per i giovani vicino a voi.