“A Quiet Place: Day One”: “Cloverfield”, meno buono

“A Quiet Place: Day One”: “Cloverfield”, meno buono
“A Quiet Place: Day One”: “Cloverfield”, meno buono
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Fin dall’inizio, pensiamo a Cloverfield. Alla fine, ci pensiamo sempre Campo di trifoglio. Perché, allora, non limitarsi a guardare di nuovo il film di Matt Reeves? Buona domanda.

Diretto e scritto da Michael Sarnoski (Maiale), Un posto tranquillo: primo giorno (Un angolo tranquillo. Giorno 1) dimentica l’ambiente rurale e gli Abbott (di cui abbiamo seguito la sopravvivenza in due film che hanno incassato quasi 640 milioni), si trasferisce a New York (per l’ennesima volta sullo schermo, la Grande Mela divora tantissimo) e risale all’arrivo di mostri ciechi con un udito ipersviluppato sul pianeta blu dove provocano carneficine.

” Quale scopo ? » ci siamo chiesti nelle opere precedenti. Questa terza parte della saga immaginata da John Krasinski (che ha scritto e diretto i due film precedenti interpretandoli) non fornisce una risposta. Cosa facevano queste creature extraterrestri “a bordo” dei meteoriti caduti sulla Terra? Qual è il loro obiettivo, se ne hanno uno? Cosa fanno tra due omicidi? Chi sopravviverà vedrà. Dopotutto, se la macchina paga, Giorno uno potranno seguire molti altri giorni: Un posto tranquillo è passato da 89e al 473e giorno, e Un posto tranquillo, parte II ripreso poche ore dopo, dopo un flashback sul famoso primo giorno – che avrebbe potuto/doveva servire da esempio per questo lungometraggio.

Al cospetto questa volta, Samira (Lupita Nyong’o riesce a commuoversi in questo ruolo il cui destino è tuttavia scritto con inchiostro rosso dal momento in cui entra in gioco) che si ritrova in mezzo alla città, con il suo gatto, a il momento della fatidica pioggia di meteoriti. Incontra Eric, un inglese completamente perduto (Joseph Quinn, straordinario come personaggio lontano anni luce dal metallaro di Cose più strane). Insieme, laddove gli Abbott erano un nucleo familiare in modalità sopravvivenza, formano una coppia che conduce quasi la stessa ricerca. Quasi, perché qui si aggiunge quello di una pizza.

In un mondo in cui la sopravvivenza dipende dal silenzio, Giorno uno è un film molto rumoroso (non siamo sorpresi di vedere il nome di Michael Bay nei titoli di coda). In questa città terrorizzata, gli abitanti hanno una vista eccezionalmente lucida. Bastano poche ore per capire che la loro vita dipende dalla loro capacità di non emettere o provocare alcun suono. Quanto a Samira ed Eric, le loro peregrinazioni a volte li portano in vicoli ciechi da cui in qualche modo escono, dando l’impressione che gran parte della pellicola sia rimasta sul pavimento della sala di montaggio.

Resta che in tutta questa massa di effetti speciali, piuttosto ben realizzati, e in questi pochi richiami alle prime parti della saga (tra gli altri, il personaggio interpretato da Djimon Hounsou), gli interpreti dei protagonisti riescono a riprodurre l’impressione di intimità che era il punto di forza dei primi film, che non erano privi di incongruenze. Tuttavia, ciò non compensa una struttura narrativa priva di fantasia o un’esecuzione ripetitiva. Dopotutto, cosa possiamo fare con questi mostri di cui non sappiamo nulla, se non farli fare a pezzi gli umani? Ma almeno c’è il gatto…

Un angolo tranquillo. Giorno 1 (Un posto tranquillo: primo giorno)

★★ 1/2

Thriller horror scritto e diretto da Michael Sarnoski. Con Lupita Nyong’o e Joseph Quinn. Stati Uniti, 2024, 99 minuti. Al chiuso.

Da vedere in video

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