“Tiger Stripes”: essere una ragazzina in Malesia è orribile!

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Non capita tutti i giorni di vedere un film malese (coprodotto con numerosi paesi, tra cui Singapore, Francia, Germania e Qatar). Notato a Cannes un anno fa – dove vinse il Gran Premio della 62esima Settimana della Critica -, Strisce di tigre è il primo lungometraggio di Amanda Nell Eu. La giovane regista si è ispirata alla propria esperienza per immaginare questa favola che descrive la transizione di una giovane ragazza al momento della pubertà. Una favola che utilizza il genere, più precisamente il sottogenere del “body horror”, per denunciare la condizione delle donne in Malesia.

Un film fiammingo alla 63a Settimana della Critica 2024 di Cannes

Un UFO malese

Attraverso gli affronti che deve sopportare la sua giovane eroina arrabbiata, che sogna di esprimere la sua vera personalità di fronte a una società in corsetto, la regista denuncia il peso della religione musulmana in Malesia, ma anche quello della tradizione e delle credenze. In particolare in una scena, piuttosto divertente, in cui raffigura un ciarlatano che cerca di esorcizzare il ragazzino.

Thomas Cailley: “L’uomo ha rotto radicalmente con la sua animalità”

Giocando su registri molto diversi, dal dramma sociale all’horror, passando per la commedia, Strisce di tigre è un film inclassificabile. Nonostante il suo lato rotto – in meglio, quando Amanda Nell Eu usa immagini verticali dai cellulari per mostrare come i ragazzi si filmano nell’era dei social network, e in peggio, in termini di effetti speciali molto amatoriali -, questo primo lungometraggio riesce a surfare, con una dose di esotismo, su un genere popolare. Come ha fatto Julia Ducournau Acutoi fratelli Boukherma orsacchiotto o, molto recentemente, Thomas Cailley Il Regno Animalefilm a cui pensiamo molto.

Nutrendosi di film horror, la giovane regista malese Amanda Nell Eu ha sicuramente visto “Grave” di Julia Ducournau. ©In primo piano
©In primo piano

Strisce di tigre Dramma fantastico Sceneggiatura e regia Amanda Nell’Ue Fotografia Jimmy Gimferrer Musica Modus Operandi Gabber Assemblea Carlo Francisco Manatad Con Zafreen Zairizal, Deena Ezral, Piqa, Shaheisy Sam, Jun Lojong… Durata 1h35

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