Folie à deux »… Perché questo film “deprimente al 100%” è diverso da quello che ci aspettavamo

Folie à deux »… Perché questo film “deprimente al 100%” è diverso da quello che ci aspettavamo
Folie à deux »… Perché questo film “deprimente al 100%” è diverso da quello che ci aspettavamo
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Tutto è iniziato nel 2019 con Burlone di Todd Philipps per il quale Joaquin Phoenix e la musica di Hildur Guðnadóttir hanno vinto l’Oscar. Cinque anni dopo e più di un miliardo di dollari al botteghino internazionale, il tragico clown è tornato Follia per due dove incontra Harley Quinn interpretata da Lady Gaga.

Ci aspettavamo una storia d’amore macabra in stile Bonnie e Clyde rivisitata in stile fumetto con numeri musicali. Todd Philips rimescola le carte come aveva fatto per il primo film. Arriviamo nel suo universo nero come il jet che lo renderebbe Cavaliere Oscuro Il colorato mondo di Christopher Nolan Il mio piccolo pony.

E ora, il seguito

Follia per due inizia dove finisce Burlone. Quest’ultimo viene internato nell’Arkham Asylum dove quotidianamente vengono praticati maltrattamenti e crudeli prese in giro. Tanto da fargli perdere la voglia di ridere fino al giorno in cui incontra un altro paziente, estimatore del suo “lavoro” e morso quanto lui. Sappiamo subito che tra i due la storia d’amore non sarà facile, ma siamo ampiamente al di sotto di ciò che il film ha da offrire loro dal punto di vista degli amori contrastati.

Follia per due o follia da soli

Lì, dove il primo film metteva in luce gli emarginati di una società malata, Joker: follia per due evoca la malattia mentale di un uomo rinchiuso di cui non sappiamo mai veramente se non si sta inventando questo compagno per sfuggire al suo destino (un indizio: è nei guai). I numeri musicali, che si presentano in modo sorprendente e talvolta francamente artificiale, rafforzano questa sensazione. Sono molto belli, sinistri quanto desiderato. Bisogna riconoscere che mettono in risalto più la performance di Lady Gaga, un riuscito mix di fascino velenoso e candore affettuoso, che quella di Joaquin Phoenix. Il disagio è la forza trainante del suo personaggio di comico che è diventato brutale perché non è amato.

Phoenix contro Gaga

I due non ricevono lo stesso trattamento in un film in cui si ha l’impressione che ognuno reciti la propria parte da solo. Ci sarebbe piaciuto vedere il personaggio di Harley sviluppato meglio al di fuori delle sequenze di canto e danza. L’accento è posto sul Joker, la cui profonda disperazione e gli scoppi di felicità sono al centro della trama molto più di quelli del suo partner. Follia per due soffre di questo squilibrio. Soprattutto durante le scene di processo molto lunghe in cui lo spettatore si sente prigioniero quasi quanto l’eroe. Sorpresa: le avventure del Joker e della sua dolce metà non li portano a commettere del male in città. Rimangono soffocati nell’uovo dell’ospedale, del manicomio o della prigione.

Tra il grigio scuro e il nero scuro

Chi non ama il disagio e la depressione sul grande schermo rischia di resistere a tutto questo o addirittura di annoiarsi a morte. Ma dobbiamo ammettere che la scommessa di Todd Philips è sfacciata nel dare un tono personale e radicale a una produzione hollywoodiana debole in ginocchio. Osare realizzare un blockbuster depressivo al 100% merita rispetto. Non ce lo aspettavamo ed è una buona notizia.

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