Nadège Lefebvre ammette l’esistenza di una nota per affondare illegalmente l’Oise Hebdo

Nadège Lefebvre ammette l’esistenza di una nota per affondare illegalmente l’Oise Hebdo
Nadège Lefebvre ammette l’esistenza di una nota per affondare illegalmente l’Oise Hebdo
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La presidente del consiglio dipartimentale Nadège Lefebvre è molto preoccupata per la situazione finanziaria della Francia in generale e dei dipartimenti in particolare. – Foto: Oise Hebdo/VG.

La presidenza del consiglio dipartimentale dell’Oise riconosce l’esistenza di una nota che mira ad affondare il giornale Oise Hebdo utilizzando mezzi pirata. Oise Hebdo ha rivelato ieri, lunedì 20 gennaio, l’esistenza di una nota segreta finalizzata al sabotaggio Oise Hebdo. È un piano per mettere il giornale “in immensa difficoltà”. O meglio: “Per farlo saltare in aria adesso”, indica questa nota del Consiglio dipartimentale. In un’intervista con Corriere Picardl’ufficio del presidente indica: “Questo documento esiste”.

Piano di distruzione in due parti

Il piano per distruggere il giornale è diviso in due parti.

Il primo mira a recuperare il titolo “Oise Hebdo” dall’Istituto nazionale della proprietà industriale (INPI). Il Consiglio dipartimentale ha constatato, è vero, che il titolo depositato presso l’INPI non era stato rinnovato.

«Oise Hebdo è un marchio registrato presso l’INPI, indica la nota, ma la sua data di scadenza è trascorsa. Vincent Gérard lo ha senza dubbio dimenticato. Riacquistandolo, o ridepositandolo, non avrebbero più il diritto di utilizzare il nome, né per la stampa né per il web, il che li metterebbe sicuramente in enormi difficoltà”.

La seconda parte mira a recuperare il nome di dominio: oisehebdo.fr

Si tratta di “riacquistare il nome di dominio prima di rinnovarlo per impedirgli di pubblicarlo online”. Pensano che sarebbe “divertente”.

Ma hanno anche di meglio: “A meno che qualcuno non conosca un hacker [qui] potrebbe occuparsi di farlo saltare in aria in questo momento.”

Ciò metterebbe l’Oise Hebdo “terribilmente in imbarazzo”.

L’ammissione del consiglio dipartimentale

«Questo documento esiste ed è stato interamente redatto dalla persona attualmente oggetto del procedimento di licenziamento (…) non è stato emesso alcun provvedimento volto a ledere un organo di stampa», afferma la direzione del Dipartimento, si legge nel Corriere Picard.

Allo stesso tempo, l’azienda riconosce di aver chiesto al dipendente di risolvere la controversia tra la comunità e Oise Hebdo. “Si è discusso informalmente con questo collaboratore per trovare soluzioni alle controversie con i media Oise Hebdoche sono di dominio pubblico e le cui proposte sono state scritte da questa persona. Questo documento, presentato il 16 ottobre 2024, più di tre mesi fa, non è stato oggetto di alcun seguito da parte di nessun membro del Gabinetto», prosegue l’entourage di Nadège Lefebvre in un comunicato stampa.

«Sono stato incaricato di far crollare il giornale», confida il dipendente in questione.

Dobbiamo distruggere l’Oise Hebdo!

Dice che la grande rabbia del presidente del Consiglio Generale è nata dopo un articolo scritto da Frédéric Normand, redattore capo diOise Hebdodopo il congresso annuale dei sindaci dell’Oise, dal titolo: “Congresso dei sindaci dell’Oise. La presidente del Dipartimento smorza gli animi con il suo intervento sulle finanze. (13 ottobre 2024)

Nadège Lefebvre sarebbe andato su tutte le furie. “No, non ho rovinato l’atmosfera.” E voleva insultare direttamente Oise Hebdo sulla pagina Facebook del Consiglio dipartimentale. Viene dissuasa dal nuovo responsabile delle comunicazioni del dipartimento ed è in quel momento che si decide di trovare i mezzi per distruggere Oise Hebdo con la stessa ossessione di Catone il Vecchio che voleva distruggere Cartagine. (Siamo passati in 22 secoli da “Delenda est Carthago” a “Delenda est Oise Hebdo“, il che non indica grandi progressi per l’umanità.)

“Sono stato incaricato di far crollare il giornale”, ripete il dipendente in questione.

Oltre al fatto di aver lavorato per diversi giorni alla nota, cita come prova uno scambio di messaggi con Clément Aouizerate, capo di gabinetto del presidente.

Gli scrive: “Quanto all’INPI, ci stavo pensando. Una volta acquistato il marchio bisogna rivolgersi a un avvocato che emetterà un avviso formale… Se non risponde è una causa con sanzioni pecuniarie per ogni numero in edicola».

E Clément Aouizerate risponde: “Sì, quindi ci vuole qualcuno esperto per farlo… non è così facile da fare”.

Ciò sembra dimostrare chiaramente la soluzione di Barbouze per far esplodere Oise Hebdo veniva infatti considerato e studiato nelle alte sfere, nel consiglio dipartimentale dell’Oise. Sembra addirittura che un giornalista di parigino è stato contattato per acquistare il titolo dall’INPI, ma ha rifiutato l’invito.

L’Oise Hebdo non ha alcun conflitto con il Consiglio dipartimentale

Finalmente, Oise Hebdo Vorrei dire che non ha alcun disaccordo con il Consiglio dipartimentale. Oise Hebdo ricorda inoltre che l’articolo di Frédéric Normand sulla performance di Nadège Lefebvre non era affatto critico. Inoltre, quasi tutto l’articolo si limitava a ripetere i commenti della presidente e non è affatto una critica affermare che i suoi terribili avvertimenti sulla situazione finanziaria del dipartimento hanno avuto l’effetto di “una doccia fredda sugli eletti presenti”.

Lui arriva a Oise Hebdo per non essere d’accordo con le opzioni politiche del presidente. Lui arriva a Oise Hebdo per prendersi gioco della gestione arcaica del Dipartimento da parte di una presidente che si diverte a terrorizzare chi le sta intorno. Lui arriva a Oise Hebdo prendere in giro alcuni comportamenti come indossare una sciarpa finta da sindaco durante una manifestazione di contadini quando teoricamente non ne ha il diritto.

Ma queste non sono controversie. Queste sono opinioni, commenti e soprattutto fatti.

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