CA volte la colpa è di un segretario comunale, di un funzionario di prefettura o di un impiegato dell’Attrezzatura. Ma il nome di una città scritto male resta a lungo sulla pelle di un territorio. “La Grève-sur-le-Mignon non è il nome giusto”, spiega il sindaco Nicolas Boncens, “c’era un errore sul cartello perché per meritarsi l’articolo determinativo “la”, il villaggio avrebbe dovuto essere addirittura attraversato dal corso d’acqua , cosa che da noi non avviene. Le Mignon passa solo per la città. Siamo ufficialmente La Grève-sur-Mignon dal 2022.”
La città di confine di Deux-Sèvres non è vicina ad un cambiamento di identità. Fino al 1928, La Grève-sur-Mignon si chiamava allora Saint-Martin-de-Villeneuve. “A quanto pare, questo ha creato piccoli problemi con le PTT, le lettere sono andate perse verso Saint-Martin-de-Ré o Villeneuve-la-Comtesse, quindi la città ha reinventato un nome”, dice l’attuale primo consigliere.
Ufficialmente, la denominazione dei comuni può essere modificata su richiesta del Consiglio comunale, previo parere consultivo del Dipartimento e convalida con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica francese. Per ragioni pratiche, il cambio di nome entrerà in vigore il 1È Gennaio dell’anno successivo all’accoglimento della richiesta.
Ritorna alla vecchia ortografia
Eric Delattre, docente di scienze gestionali all’Università di Lille, ha elencato i principali motivi per cui un comune cambia nome. Innanzitutto “cambiamenti nell’ortografia o nella tipografia volti a semplificare la scrittura, facilitare la pronuncia o riscoprire un’ortografia alterata dall’uso”. Cramchaban è così diventato Cram-Chaban, nel gennaio 2023. Il sindaco Laurent Renaud conferma che “i membri del consiglio comunale, gente locale legata all’identità del comune, hanno voluto ritrovare il vecchio nome, corrispondente alla combinazione del nome del villaggio Cram con quello della sua frazione principale Chaban”. Stessa cosa per Saint-Pierre-de-l’Île, diventata nuovamente Saint-Pierre-de-l’Isle nel 2011, ricorda il sindaco Michel Lalaizon: “è stato un errore amministrativo all’inizio, siamo tornati alla vecchia ortografia. »
L’accademico rileva poi le trasformazioni che permettono di situarsi meglio geograficamente ed evitare confusioni con i comuni omonimi. Pensiamo anche ai due comuni del dipartimento denominati Bussac che hanno marcato la loro differenza aggiungendo “Forêt” nel 1922 e “sur Charente” nel 1984. Il cambiamento si effettua generalmente aggiungendo un riferimento regionale o locale, come Boutenac a Royannais che è diventato Boutenac-Touvent nel 1972. Il toouvent, abbastanza frequente a Saintonge, conduce ad uno spazio riparato dal vento, adatto all’installazione di mulini a vento.
Dal 2013, Saint-Ouen nel Vals de Saintonge si chiama Saint-Ouen-la-Thène. “Ci sono più di 40 Saint-Ouen in Francia, e già Saint-Ouen-d’Aunis nel dipartimento”, spiega il sindaco Jean-Michel Piolot. Dopo la Prima Guerra Mondiale abbiamo perso Thène ma era il nome originale. » Per ironia della sorte, da allora nessuno nel comune è più sicuro di quale sia il nome “la Thène”.
Tempesta in un bicchiere d’acqua
Se secondo la normativa vigente “qualsiasi richiesta di modifica basata su considerazioni puramente turistiche e/o economiche” è da respingere, è difficile non notare, in passato, cambiamenti legati all’immagine, rendendo l’identità di un luogo più città attraente. Pensiamo, ad esempio, a Châtelaillon (Châtelaillon-Plage dal 1928), Dompierre (Dompierre-sur-Mer nel 1962) o Saint-Martin e Le Château divenuti rispettivamente Saint-Martin-de-Ré e Le Château-d’Oléron nel 1962. Meno turistico, il comune di Haute-Saintonge Saint-Martial-sur-Né ha abbandonato il titolo di Saint-Martial-de-Coculet, ed è facile immaginare il perché…
E che dire di Talmont-sur-Gironde, la cui richiesta di cambiamento aveva scatenato una tempesta in un bicchier d’acqua al Consiglio Generale del 1995. Alcuni eletti giudicarono allora l’aggiunta di “sur Gironde” come una forma di affiliazione con il dipartimento limitrofo. L’allora presidente Claude Belot dovette intervenire affinché l’assemblea dipartimentale riconsiderasse la sua opinione e accettasse il nome scelto dal comune di Talmone.
Come riassume l’insegnante-ricercatore Eric Delattre, “qualunque sia la ragione iniziale del nome cambia […]la sfida è dare maggiore visibilità al Comune e un’immagine più distinta e gratificante”.