Formula 1 | L’Aston Martin F1 non deve entrare in “modalità distruzione totale”

-

L’Aston Martin F1 sta faticando a sviluppare il suo AMR24, come l’anno scorso, e il suo direttore Mike Krack ne è consapevole. Ovviamente vorrebbe vedere meglio, ma non vuole cambiare tutto.

“Tutti portano sviluppi, e ne cancellano una parte o li cancellano tutti, per ritornare alle specifiche precedenti, e l’argomento quindi non è facile” Krack ha detto. “Vorrei che fossimo in una posizione diversa, ma non lo siamo.”

“Forse altri hanno capito più velocemente di noi Dobbiamo essere autocritici, i risultati che abbiamo ottenuto non devono nascondere il fatto che non siamo dove vorremmo essere”.

“Non dobbiamo andare in modalità di distruzione totale come squadra, ma dobbiamo assicurarci che i risultati positivi che accumuliamo non nascondano il fatto che dobbiamo migliorare o che non siamo dove volevamo essere .”

“Ed è essenziale per tutta la squadra, perché da fuori vedi che stai segnando, segnando, segnando, segnando, ma le quattro squadre davanti a noi stanno ancora segnando più di tre o quattro volte più punti per gara ed è quello che vedremo alla fine.

L’Aston Martin ha problemi in due tipi di curve e il bilanciamento della vettura non è buono in ciascuna di queste curve. Ma i problemi non sono sempre gli stessi, il che rende più difficile fare progressi.

“Ci sono alcuni problemi con la vettura attuale. È uguale in tutte le squadre, dipende dal bilanciamento e dalle curve. A Baku sono curve corte, a Monza l’ultima curva non ci sta. Non ci fermiamo mai, ma dobbiamo migliorare entrambi, perché entrambi non sono abbastanza buoni.”

“Penso che siano entrambe le cose, ed è ancora difficile distinguerle completamente, ma dobbiamo fare un bel passo avanti in entrambe, perché dal debriefing i piloti non sono contenti neanche quando la velocità è molto bassa.”

Krack è convinto che la squadra stia ottenendo risultati migliori di quanto valga grazie a Fernando Alonso: “Penso che non siamo degni dell’ottavo posto a Singapore. Per sapere dove siamo veramente bisogna guardare e analizzare bene. Ma di sicuro abbiamo finito in una posizione migliore di quanto pensassimo.”

“Abbiamo i nostri numeri e facciamo le nostre stime prima della gara. A Baku siamo arrivati ​​più in alto perché c’erano dei problemi. Ma a Singapore, in tutta trasparenza, nessuna delle nostre simulazioni prevedeva che potessimo finire dove abbiamo finito.”

“Si potrebbe dire che le previsioni sono pessime. Normalmente funzionano piuttosto bene. Abbiamo preso buone decisioni, non ci siamo fatti distrarre dagli altri.”

“Abbiamo gestito molto bene una fase in cui avevamo un piccolo gap e questo ci è bastato per tenere duro. Ovviamente se siamo molto simili è difficile anche che gli altri ti superino. Ma prima devi mantenere questa posizione e abbiamo anche superato Hülkenberg con la strategia.


-

PREV Doping | La keniana Emmaculate Anyango, positiva all’EPO e sospesa
NEXT Intervista Nicolas Pépé per Eurosport: “Ho quasi lasciato il calcio dopo la mia prima stagione all’Arsenal”