Katia Grain, in arte Tchoo choo girl, macchinista di 27 anni che racconta la sua vita quotidiana sui social network, è arrivata prima nella votazione per la personalità dell’anno della regione di Molsheim e Obernai, organizzata dalla redazione di DNA.
Quello che viveva a Urmatt prima di trasferirsi nell’Eurometropoli era in testa all’inizio della settimana di votazioni, poi è stato superato da Bernard Bour, al quale si deve la rinascita di Fort de Mutzig. Nel fine settimana è tornata molto avanti, vincendo con il 48% dei voti, senza sfruttare il peso delle sue community sui social (24.000 persone su X, 16.000 su Instagram).
Vinci il titolo onorifico di Personalità dell’anno per i nostri utenti Internet. Cosa ti fa questo?
Ho ancora la sindrome dell’impostore, ci sono diversi altri profili che se la sarebbero meritata. Ma sono molto felice se ciò che condivido della mia vita personale può far sorridere, far ridere e far venire voglia di prendere il treno. Mi rendo conto anche che inizio ad avere un po’ di visibilità. A volte ricevo 100 messaggi a settimana.
Desideri inviare un messaggio attraverso la tua attività sulle reti?
Inizialmente, per niente! Volevo solo condividere quello che stavo facendo. Ma oggi io, che inizialmente volevo diventare avvocato, sto sviluppando un po’ questo lato combattivo, di lottare contro i pregiudizi: che tu sia un uomo, una donna o una persona non binaria, se vuoi, puoi fare questo lavoro.
È ancora difficile essere donna in questo mestiere?
No, non è difficile. Ma ci sono sempre questi pregiudizi o questo sessismo ordinario. Le persone non lo fanno apposta. Ma io per esempio faccio l’istruttore da quattro mesi e se ho accanto un tirocinante maschio ci parliamo. Non è un grosso problema, ma voglio contribuire a cambiare la situazione.