Dotato di cellulari e microfoni lavalier di Denis de Montgolfier, i giovani della Missione Locale di Villefranche hanno avuto l’opportunità di farlo mettiti nei panni di un regista.
Tra lunedì 13 gennaio e venerdì 17 gennaio 2025 si sono incontrati e intervistati sei personalità del Beaujolais. La scrittrice Sylvie Callet è stata la prima a rispondere alle domande di giornalisti principianti. Un incontro che ha avuto Anes, appassionato di libri e di lettura molto apprezzato. L’uomo di 22 anni ne è piacevolmente sorpreso iniziativa innovativache glielo permette “per incontrare nuove persone” sottolinea.
Dopo aver conosciuto Philippe Terrier, presidente del Villefranche Beaujolais Football Club (FCVB)Martedì e Benjamin Vautrin, direttore operativo di KéolisMercoledì il gruppo ha poi invitato Nadine Chollat. Nel parco Simone-Veil, così il direttore delle vendite dell’agenzia immobiliare aziendale Procomm affronta domande giovani giornalisti, sotto l’occhio discernente di Denis de Montgolfier, che ha filmato la scena.
Domande pertinenti e talvolta invadenti
Come spiega Denis de Montgolfier, “lo scopo del film è svelare il lato nascosto di queste personalità, vale a dire la loro sincerità”. Grazie alle loro domande, preparato in anticipola sfida per questi giovani reporter è forare i gusci figure che incontrano. “Ci auguriamo che queste persone ci rivelino le loro fragilità e le loro ferite”, specifica poi il regista.
Ad esempio, Sandy ha interrogato Nadine Chollat su a possibile esperienza difficile che avrebbe sperimentato nella sua vita. Quindi la combinazione di tutte queste domande, estremamente esigente e personalepermetti a questo documentario di esistere “l’opposto del film aziendale e del classico reportage televisivo”esulta l’insegnante di giornalismo di Sciences Po Lyon.
Feedback positivo
Denis de Montgolfier ha girato, a Villefranche, il suo 17e film documentario svolto con giovani provenienti da diverse Missioni locali. Se questo progetto continua è perchégli piace. Alexandre, che vuole anche lui diventare registalo trova “Denis è pienamente coinvolto, quindi è fantastico”.
Lo studente ventenne, che quest’anno conseguirà il diploma di maturità come candidato indipendente, dichiara di essere “molto soddisfatto di workshop come questi” gli sarà offerto presso la Missione locale. Anche i giovani che non vogliono essere ripresi e non vogliono apparire nel documentario svolgono un ruolo importante, poiché sono responsabiliregistrare le voci fuori campo.
Le ultime due personalità intervistate sono state Mathieu Givelet, regista di Ensto, e Philippe Beraud-Sudreau, direttore di produzione di un asilo nido. Il 20 o 21 febbraio, la produzione sarà trasmessa anche al cinema Les 400 coups di Villefranche, un’occasione per i giovani di mostrare ai loro cari il film documentario che hanno realizzato, in solo una breve settimana. L’ingresso sarà gratuito e aperto a tutti.