il difficile ritorno degli artisti russi sulla scena internazionale

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NARRATIVA – Molti musicisti russi hanno dovuto affrontare lo spettro della cancellazione dall’inizio della guerra in Ucraina. Un fenomeno che non risparmia gli artisti in esilio e contro il quale associazioni e produttori si battono.

In questo pomeriggio generale, nel buio dell’Opéra Garnier, tutti trattengono il fiato. Sulla scena austera rinnovata da Peter Sellars, l’Amore in uniforme militare annuncia la fine del Prologo di Castore e Polluce « Rinasci più luminoso, la pace affascina e sii costante », canta lo strano Cupido, al quale il giovane tenore Laurence Kilsby presta i suoi lineamenti e la sua voce delicata. Nella fossa, il gesto aereo di Teodor Currentzis sospende poi il suo volo. Come se volesse dare a questo momento, che sembrava un momento di grazia, un significato molto particolare…

Questo mese di gennaio 2025, il direttore d’orchestra greco-russo farà il suo grande ritorno all’Opera di Parigi. Quindici anni dall’ultima volta che questo cinquantenne, che sembrava un eterno adolescente, percorreva l’ultima volta la sua figura magra per i corridoi della Grande Boutique. L’ultima volta è stata per Macbeth di Verdi, all’Opéra Bastille, nella precisa messa in scena di Dmitri Tcherniakov. Questo Castore e Polluce di Rameau

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