Severance, la serie fenomeno di Apple continua il suo slancio

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Mark S. (Adam Scott) non è pronto per questa seconda stagione da far rizzare i capelli.Immagine: mela

Atteso dietro l’angolo per la sua seconda stagione, la serie Separazione continua il suo viaggio distopico e inquietante. Verdetto?

Ricorda, questa frase mascherata nella serie Westworld: “Riportati online”, quando i responsabili del futuristico parco divertimenti devono attivare i propri androidi (gli host del parco).

Versare Separazioneserie prodotta e diretta da Ben Stiller, è tempo di riattivare quelli che chiamiamo dissociati (quasi-robot) e che ci hanno lasciato con un finale assolutamente pazzesco nel 2022. Una conclusione che ha lasciato tutti con la mascella slogata, dopo 9 fan spesso brillanti episodi.

Questi dipendenti, che hanno separato la loro vita privata da quella professionale accettando un intervento chirurgico, finiscono negli scantinati dell’ansia, il loro posto di lavoro. Il trasferimento dei ricordi avviene tramite un ascensore, che spedisce i dipendenti in un susseguirsi di corridoi dove tutto sembra congelato.

I dipendenti del reparto di perfezionamento dei dati macro trascorrono le loro giornate davanti agli schermi dei computer, classificando numeri casuali in contenitori digitali. Loro stessi non sanno veramente cosa stanno facendo. Il loro unico obiettivo è raggiungere un obiettivo trimestrale che si traduca in bonus.

In un’atmosfera retrò dal sapore settario, Separazione mette in discussione il nostro rapporto con il lavoro. La prima stagione ha dato il via alle ostilità con un quartetto shock: Mark (Adam Scott), Dylan (Zach Cherry), Helly (Britt Lower) e Irving (John Turturro).

È tempo di lutto nella seconda stagione di Separazione?Immagine: mela

Questi quattro hanno visto la loro vita in ufficio cambiare radicalmente quando hanno preso coscienza della loro vita reale (quella di exter o “outie”) nel giro di pochi minuti. Un colpo di stato affiancato dal soprannome di “rivolta dei macrodati”, come stabilito da Seth Milchick (il sempre bravissimo e inquietante Tramell Tillman). Questo boss con intenzioni represse, rivela strato dopo strato la sua vera natura.

La seconda stagione riprende dove l’urlo di Mark risuona ancora nelle nostre menti, quando scopre che la sua defunta moglie è ancora viva – ricordate Miss Casey?

Fin dai primi minuti, vaga per i corridoi con questa inquietante sensazione di essere di nuovo in un manicomio, dove il bianco si riferisce alla vertigine delle bugie mascherate dalla direzione della Lumon Industries.

Bilancia tra metro-lavoro-sonno

Separazione si distingue ancora una volta per il suo tono e il suo ritmo sempre squisiti. Il tandem creativo Dan Erickson e Ben Stiller sono riusciti a creare un nuovo tour de force e un vertiginoso incubo aziendale.

Poiché l’innocenza dei dissociati lascia ora il posto a diverse emozioni che non avevano ancora vissuto. Troviamo la tristezza, il cuore spezzato di Irving e la manipolazione di Helly, o anche la vendetta di Mark.

Poi i rapporti si fanno più tesi, la profondità emotiva acquista slancio, i commenti sociali ironici e sardonici e l’umorismo nero che attraversa questa storia caustica spingono la macchina a incantare i sogni.

Componenti diverse, come tanti ingredienti per catturare una moltitudine di sfaccettature di questa inquietante esperienza.

E il collegamento tra i manipolatori e i prigionieri non è altro che Helly. D’ora in poi farà il doppio gioco e si infilerà nei panni di un personaggio diabolicamente inquietante. È lei a trasformarsi nel personaggio chiave, che, ricordiamo, è Helena Egan, erede del fondatore e manipolatrice in divenire. La performance di Britt Lower è assolutamente perfetta.

Lei è questo pilastro di uno scenario dorato e opaco, ricoperto di allucinazioni controllate da un conglomerato (molto) silenzioso, che non smette di scuotere l’albero di cocco delle domande. Qual è la trama? Dov’è Harmony Cobel (l’inquietante Patricia Arquette), licenziata su due piedi nella prima stagione? Cosa accadrà al nostro quartetto di topi da laboratorio?

I corridoi della follia di questo ufficio sotto forma di manicomio (o gabbia) sostengono questo sentimento di oppressione e di tensione permanente. Il corteo silenzioso dei dipendenti disumanizzati lascia ora il posto alla ribellione.

Separazione è un’opera provocatoria, a tratti inquietante, che si sta affermando sempre più come una grande serie, sicuramente una delle migliori dell’anno.

“Severance” (stagione 2) può essere visto su Apple TV+ ogni venerdì, con un episodio a partire dal 17 gennaio.

Ti piace guardare le serie per ore? Ecco abbastanza per occupare un posto:

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