con “Libé”, poco più che pubblicità – Libération

con “Libé”, poco più che pubblicità – Libération
con “Libé”, poco più che pubblicità – Libération
-

Quando Libe si apre alla pubblicità, il 16 febbraio 1982, Serge July fa a “lettera aperta agli inserzionisti” nelle colonne stesse del giornale, titolate così: “Sii creativo.” Il fatto non è tanto che l’annuncio compaia sulle pagine del quotidiano, quanto piuttosto, spiega “pubblicità dentro Liberazione diventa un evento a sé stante, costituisce un’eccezionale opportunità per tutti i creativi dell’agenzia di ridistribuire la creatività pubblicitaria”. Difficile trovare qualcuno che avrà preso il comando della Giunta più di Oliviero Toscani. Negli anni ’90 le doppie pagine Benetton, poste al centro del giornale, erano molto più di una pubblicità. Libe costituisce per loro una cornice ideale e diventano manifesti, collezionati come tali (li trovate ancora in vendita su Internet, isolati dal resto del giornale che li conteneva). Ricordiamo i preservativi colorati, lo sguardo severo su sfondo nero, il bambino ancora con il cordone, i corpi tatuati “sieropositivi” che faranno scandalo. Ma soprattutto di questa doppia pagina, pubblicata esclusivamente in Libe9 giugno 1993: 56 sessi femminili e maschili, di tutte le età, di tutti i colori, di tutte le forme, di tutte le dimensioni

-

PREV Ninho e Niska in concerto alle arene il 12 luglio
NEXT Musica. Per remunerare meglio gli artisti, Deezer sta modificando il suo modello di ridistribuzione