. Per remunerare meglio gli artisti, Deezer sta modificando il suo modello di ridistribuzione

. Per remunerare meglio gli artisti, Deezer sta modificando il suo modello di ridistribuzione
Musica. Per remunerare meglio gli artisti, Deezer sta modificando il suo modello di ridistribuzione
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La piattaforma francese di streaming musicale Deezer ha annunciato mercoledì, in associazione con Sacem, di rafforzare il suo modello di “remunerazione più equa” dei diritti d’autore degli artisti, più legata a ciò che ascoltano gli abbonati.

“Il nostro modello garantisce che una quota maggiore di ciò che pagano gli abbonati ritorni agli artisti che ascoltano, rendendo possibile la lotta contro le frodi”, ha affermato Alexis Lanternier, direttore generale di Deezer, in un comunicato stampa.
Autori, compositori ed editori musicali, rappresentati dalla Sacem, sono interessati da questa ridistribuzione basata sul cosiddetto modello “artist centric”.

Escludere contenuti spuri

Si differenzia dal modello iniziale delle piattaforme, proporzionale all’ascolto totale (“market centric”), che è stato oggetto di forti critiche: un abbonato che paga circa 12 euro al mese ma non ascolta gli artisti dominanti vede la maggioranza da il suo abbonamento a questi cantanti più “streaming”. Questa logica penalizza gli artisti con un pubblico più ristretto, con stili meno popolari.

L’evoluzione operata da Deezer permette di “valorizzare la vera, escludendo i contenuti parassiti e tenendo maggiormente conto della diversità delle estetiche e dei generi apprezzati sulla piattaforma”, ha sottolineato Cécile Rap-Veber, direttore generale di Sacem.

Questo contenuto parassitario riguarda il rumore bianco (vento, pioggia, aspirapolvere, ecc.) che inquina le piattaforme. Con questo aggiornamento non potranno più riscuotere royalties.

Deezer nella lotta contro gli stream falsi

Il modello prevede anche un bonus per i “veri” professionisti: le canzoni degli artisti con almeno 1.000 stream da 500 abbonati diversi ogni mese vengono pagate a stream il doppio rispetto agli altri.

Vengono fornite garanzie per prevenire “comportamenti fraudolenti”, come flussi falsi generati artificialmente.

Una collaborazione con Universal nel 2023

L’importo pagato per i diritti d’autore non è stato specificato, questo calcolo dipende da molteplici fattori. Circa il 70% dei ricavi generati dalle piattaforme di streaming viene restituito sotto forma di royalties ai detentori dei diritti, che a loro volta li distribuiscono secondo condizioni predefinite.

Deezer aveva già modificato la sua remunerazione alla fine del 2023 attraverso una collaborazione con il colosso Universal Music Group, che riguardava la musica registrata, cioè parte dei diritti. D’ora in poi l’“artista incentrato” si applica anche agli autori dell’opera musicale.

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