Memorie di una lumaca, nonostante tutti i problemi della vita di Grace, Sylvia la aiuterà fino alla fine

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Nel 2009 è uscito nei cinema un “ofni” animato basato sulla plastilina, “Mary and Max”. Ha avuto rapidamente un successo inaspettato da parte del suo creatore e regista, Adam Elliot. Tornato con il suo nuovo toccante progetto, il suo dramma dimostra anche tutto l’orrore umano.


Ancor prima di nascere, Grace aveva avvertito la complessità della sua vita. Perché a differenza della maggior parte delle persone, lei ricorda il momento trascorso nel grembo di sua madre. Morì subito dopo aver dato alla luce i suoi gemelli, Percy e Grace Pudel. Anni dopo morì anche il padre, lasciandoli orfani. Alla fine, questo bozzolo familiare era l’unico posto dove la giovane donna si sentiva meglio. Separati, i gemelli condussero due vite ben distinte all’interno di famiglie ospitanti altrettanto diverse. Molestata dai suoi compagni di scuola e poco comunicativa con la coppia che l’ha adottata, Grace si è rifugiata nel collezionare lumache e nella lettura di romanzi romantici. L’incontro con Pinky, però, gli ha permesso di recuperare un po’ la sua vertiginosa discesa. Tuttavia, la vita raramente si rivela gentile con Grace a lungo. Ha così sperimentato la morte delle persone a lei vicine e si è trovata estremamente sola, tranne che in compagnia dei suoi gasteropodi. Compresa la sua preferita Sylvia che nei suoi ultimi giorni non avrebbe provato a mandargli un messaggio?

Sono passati quindi 15 anni dalla precedente, avvincente fiction, “Mary e Max”. All’epoca, il capolavoro del suddetto cineasta e regista confuse e sconvolse molto gli spettatori per la sua oscurità, la sua plasticità e la sua trama.

Se “Memorie di una lumaca” riprende alcuni elementi identici della “Trilogia delle trilogie”, principio inventato e creato da Adam Elliot che realizza 3 cortometraggi, 3 medi e 3 lungometraggi, la storia è basata sulla vita reale di persone reali vicine al direttore.

In effetti, la maggior parte delle situazioni e dei personaggi esistono, o sono esistite, realmente. Dalla passione collezionistica per le lumache all’eccentricità, passando per l’aspetto tristemente ripugnante delle operazioni sulle labbra, i diversi protagonisti sono legati in un modo o nell’altro al cineasta.

Se la cochleapilia, ovvero la raccolta delle lumache, resta al centro del racconto del lungometraggio, è soprattutto la meticolosità e la tecnica fotogramma per fotogramma che impressioneranno non poco gli spettatori di “Memories of a Snail”.

Con 200 personaggi e set, migliaia di accessori tutti creati a mano, un’intensa preparazione durante il periodo Covid australiano, Adam Elliott e poi il suo team di produzione, hanno davvero dato la loro gente e le loro energie. Questo, al fine di creare un film autentico, raramente visto così al cinema e accattivante fino alla fine.

Anche se la storia resta drammatica e cupa sullo sfondo di anomalie fisiche e morali, “Memorie di una lumaca” resta soprattutto umana, toccante e sconvolgerà gli spettatori curiosi di andarlo a scoprire al cinema.

Grazie allo stop-motion (fotogramma per fotogramma) utilizzato con grande effetto, ma anche alle attrici che hanno prestato la loro voce nella versione originale. A cominciare dal formidabile duo di attrici Sarah Snook (“The Glass Castle”) e Jacki Weaver (“The Widows”), rispettivamente “Grace Pudel” e “Pinky”.

Che sono e rappresentano man mano che la storia procede, personaggi femminili molto distinti e forti, ma purtroppo umani. Sono importanti anche i difetti, le debolezze e i disagi che creano a se stessi. In particolare attraverso il monologo scambiato con la graziosa lumaca “Sylvia”.

“Memories of a Snail” rimane commovente, complesso e talvolta sarcastico, ma non è rivolto a un vasto pubblico. Perché le sequenze del lungometraggio a volte si rivelano dolorose, delicate e spesso dolorose da vedere e da sentire.

Da scoprire preferibilmente nella versione anglo-australiana in relazione alla sua distribuzione, si consiglia di non guardare questa “falsa” fiction in uno stato negativo, depressivo o demoralizzato per i motivi citati. Resta tuttavia positivo nella sostanza, potente e dimostra che, nella maggior parte dei casi, la natura apporta spesso i suoi benefici agli esseri umani, in un modo o nell’altro.

Memorie di una lumaca
FUORI – 2024
Durata: 1h34 min
Animazione, Drammatico,
Regia: Adam Elliot
Con le voci di: Sarah Snook (vo), Dominique Pinon (vf), Nick Cave (vo), Jacki Weaver (vo)
Pathé Films Svizzera
15.01.2025 al cinema

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