“Quello che dirò non piacerà alla mamma”: a più di un anno dalla misteriosa scomparsa di Théo, i relatori di Call for Witnesses rilanciano il dibattito

“Quello che dirò non piacerà alla mamma”: a più di un anno dalla misteriosa scomparsa di Théo, i relatori di Call for Witnesses rilanciano il dibattito
“Quello che dirò non piacerà alla mamma”: a più di un anno dalla misteriosa scomparsa di Théo, i relatori di Call for Witnesses rilanciano il dibattito
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Dov’è Théo Courcoux? Le zone grigie attorno alla scomparsa di questo giovane di 21 anni, avvenuta il 1° dicembre 2023, continuano ad aumentare. Per la sua famiglia era il ragazzo modello, pieno di vita, in una relazione, che stava già progettando di costruire la sua casa con la sua compagna. Gli interventi realizzati nel programma Chiamata ai Testimoni rivelano ora un’altra realtà, che mescola tratta e debiti.

Sul set dello spettacolo Chiamare testimoni trasmesso su M6 mercoledì 8 gennaio, erano presenti la madre e la sorella di Théo. Abbattuto. Dietro le quinte c’era anche la sua ragazza, Leelou.

Ma è già più di un anno che i vicini di Théo Courcoux non hanno notizie del 21enne nazaireno. Venerdì 1 dicembre 2023 il giovane, neo assunto a tempo indeterminato presso Airbus, è misteriosamente scomparso dopo essere uscito dal lavoro nel tardo pomeriggio. Preoccupato di non vederlo arrivare, Leelou, da cui avrebbe dovuto recarsi alle 20,30, allerta Tatiana, la sorella di Théo, che a sua volta informa sua madre che Théo non si trova da nessuna parte.

“C’è un abisso sotto i nostri piedi […] In quel preciso momento è stata come una pugnalata allo stomaco. È qui che inizia tutto l’incubo […] Théo, mio ​​figlio, è scomparso, senza lasciare traccia”, racconta Magali Glotin, la madre di famiglia.

Nelle telecamere della compagnia Airbus, Théo viene ripreso alla fine della sua giornata lavorativa, mentre entra nella sua macchina. Grazie alle informazioni sulla posizione del telefono del giovane fornite da un agente di polizia, i suoi parenti hanno cercato di ritrovare le sue tracce, invano. Fino all’una di notte, quando il suo migliore amico ritrova l’auto di Théo, abbandonata nel parcheggio di Brivet, situato ai piedi del ponte di Saint-Nazaire (Loira Atlantica).

Dove è andato questo giovane, la cui vita sembrava stabile, e che già pensava ai progetti per la sua futura casa? Gli investigatori “hanno studiato la minima pista, hanno seguito la minima voce, hanno sollevato ogni pietra a Saint-Nazaire, ma è un vicolo cieco”, indica Patricia Dudouit, delegata dipartimentale dell’associazione Assistenza e ricerca delle scomparse, citata da This is Loire Ocean.

Traffico e debiti, nuove strade?

Tuttavia, le testimonianze raccolte in diretta nello show potrebbero far pendere le indagini. “Quello che dirò non piacerà alla mamma”, ha dichiarato fin dall’inizio un oratore anonimo, basandosi sulle confidenze di un amico. Sosteneva che Theo “trafficava sigarette di contrabbando”. Questi ultimi frequentavano regolarmente i punti vendita e “facevano affari con persone non molto cattoliche”.

Secondo la madre, i gendarmi incaricati delle indagini hanno confermato alla famiglia di aver scoperto che Théo poteva “vendere qualche stecca di sigarette, (ma) nulla di conclusivo”.

Secondo l’interlocutore contattato telefonicamente, una telecamera di videosorveglianza installata su un’imbarcazione ha filmato Théo mentre viaggiava a piedi la sera della sua scomparsa. “Stava camminando lungo il Brivet (fiume Loira Atlantica) per recarsi in un terreno abbandonato che è un punto importante. Secondo il video, lo hanno visto passare con un piumino nero senza maniche, ma non l’hanno mai visto tornare .”

Se la madre e la sorella dichiarano di aver sentito parlare del “business” delle sigarette in cui era coinvolto Théo, affermano di non conoscere questi nuovi dettagli menzionati, e si dicono sorpresi che il loro figlio e fratello siano stati coinvolti in una faccenda del genere.

Altre telefonate ricevute direttamente da Julien Courbet sembrano corroborare questi fatti.

Secondo un relatore, Théo sarebbe stato coinvolto in “traffici legate a persone di nazionalità polacca”. Persone con le quali Théo avrebbe avuto un debito, forse di “10.000 euro”, ha menzionato il conduttore.

Nessuna di queste testimonianze è stata però confermata dagli investigatori.

Anche la ricostruzione del viaggio del giovane prima della scomparsa rivela alcune zone d’ombra. Alle 18,33, poco dopo aver lasciato il lavoro, ha preso il ponte di Saint-Nazaire, in direzione di Saint-Brevin-les-Pins. Si è voltato poco dopo, dirigendosi verso Saint-Nazaire, ma poi si è fermato nel parcheggio di Brivet, dove è stata ritrovata la sua macchina.

Il mistero resta quindi completo. Del caso si occupa la divisione penale di Nantes.

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