i nostri tre preferiti

i nostri tre preferiti
i nostri tre preferiti
-

Il mese di gennaio spesso fa rima con l’inizio dell’anno letterario, momento atteso dagli amanti della letteratura. Nel 2025, questa stagione si preannuncia ancora più ricca, con grandi ritorni di autori e scoperte inaspettate. In questo mosaico di opere, ecco tre romanzi preferiti, ognuno dei quali offre un’esperienza letteraria unica.

1 Un magnifico perdentedi Florence Seyvos

Con Un magnifico perdenteFlorence Seyvos si interessa alla complessità dei rapporti familiari attraverso il ritratto di Jacques, suocero enigmatico e tumultuoso. Autoritario, sognatore, generoso ma tossico, questo personaggio dalle molteplici contraddizioni capovolge la vita della narratrice, Anna, e della sua famiglia. Tra la Francia e la Costa d’Avorio, questo romanzo rivisita gli anni ’80, un ambiente in cui i ricordi, la musica e le relazioni umane assumono una risonanza particolare.

Seyvos, che ha già lasciato il segno nella letteratura francese con opere come Il ragazzo indistruttibilequi offre una storia che promette di unire finezza e profondità emotiva. La sua penna, spesso descritta come delicata e precisa, suggerisce un romanzo che si preannuncia malinconico e accattivante, capace di mettere in luce le fragilità dell’infanzia e la complessità delle figure genitoriali.

2 Il cielo di Tokiodi Émilie Desvaux

Émilie Desvaux propone un tuffo in un Giappone poco conosciuto, attraverso i destini che si incrociano dei residenti di Gaijin House, una guesthouse bohémien per stranieri. Camille, una giovane moglie in fuga, Flavio, un intellettuale solitario, e Lenin, un personaggio che si reinventa costantemente, compongono un microcosmo dove la ricerca di identità si scontra con il desiderio di appartenenza. In Il cielo di Tokiola capitale giapponese si rivela sotto una luce nuova, lontana dai cliché, diventando uno specchio sottile dei dubbi e delle aspirazioni dei personaggi.

Questo romanzo, portato per iscritto descritto da alcuni critici come “magnetico”promette di esplorare l’identità, lo sradicamento e la complessità delle relazioni umane. Dopo i suoi lavori precedenti – come All’attenzione della governantefinalista per diversi premi letterari -, Émilie Desvaux sembra confermare con quest’opera la sua capacità di sondare con finezza i difetti interiori e le tensioni universali, offrendo una prospettiva sensibile e ricca di sfumature sulla fragilità dei legami umani.

3 La terra delle erbe aromatichedi Jean Villemin

In questa favola onirica e affascinante, Jean Villemin ci trasporta a Nova Radom, una città fantasma invasa da canne tossiche. Il narratore, inviato da un misterioso Direttorio per un enigmatico progetto scientifico, si perde in un’assurda quotidianità, scandita da serate alla Maison Commune dove si beve uno strano alcolico, il Gûl.

Jean Villemin, scultore e autore per ragazzi, firma qui il suo primo romanzo, descritto da telerama come opera ibrida che evoca Buzzati, Tarkovskij e Schuiten. La terra delle erbe aromatiche sconcertati dalla sua atmosfera poetica e inquietante, ma sedotti dalla sua scrittura limpida e accattivante. Questa parabola sull’arroganza umana e sulle stranezze del mondo contemporaneo promette di essere un’esperienza letteraria straordinaria, da assaporare come un sogno a occhi aperti.

-

PREV i Vichinghi sbarcano ad Angoulême a gennaio
NEXT “La stanza accanto”, “The Wild Fires”… i film da vedere questa settimana