C’è stato “Le 20h de Ruquier”, da settembre a dicembre 2023. Poi un ritorno di Yves Calvi fino a giugno 2024. Prima di lasciare il posto a Éric Brunet per un breve periodo tra settembre e dicembre, con una prima trasmissione intitolata “Libertà, uguaglianza , Brunet” poi, a fine ottobre, ribattezzato “20h Brunet”.
Dal 6 gennaio tocca a Maxime Switek provare la versione “20:00” di BFMTV, dal lunedì al giovedì. «Ogni sera, dalle 20, un grande giornale con le grandi novità della giornata», ha sintetizzato il giornalista 44enne poco prima di andare in onda, riferendosi a «una conferenza collegiale alle 20.
Perché sul set l’uomo è accompagnato da Amélie Rosique per l’economia e il consumo, Elsa Vidal per l’internazionale e Christophe Barbier per la politica. Ma anche gli spettatori, invitati a porre la loro domanda via video utilizzando un QR Code. Alle 19:59, però, è solo, seduto davanti a un’enorme scrivania, prima di lanciare i titoli, come fanno contemporaneamente Gilles Bouleau su TF 1 e Anne-Sophie Lapix su France 2.
Mezz’ora, dal ritmo piuttosto sostenuto
Nel programma, in primo luogo, un tema sulle tasse che il governo ha promesso di non aumentare per le classi medie. Il tutto poi arricchito dai commenti di Amélie Rosique e Christophe Barbier, come avrebbe potuto accadere in altre sezioni di notizie del canale.
Nessun argomento quindi se non l’intervento sul palco di Alexandra Gonzalez, vice capo del servizio di polizia e giustizia dei Quindici, per discutere del processo contro Nicolas Sarkozy e altri 12 imputati nel caso di sospetto finanziamento libico della campagna presidenziale del 2007.
Seguono brevi resoconti sulla tempesta Floriane, sulla manifestazione dei contadini, sui commenti di Marine Le Pen sulla gestione del governo del ciclone a Mayotte, sulle dimissioni del primo ministro canadese Justin Trudeau, sull’incoronazione di “Émilia Perez” ai Golden Globes con la partecipazione sul set di Steven Bellery, capo del dipartimento cultura, nonché l’impatto sulla salute di Dry January, raccontato da Aurel Guedj, consulente sanitario. Tutto questo in mezz’ora, abbastanza ritmato.
Alle 20:34, Amélie Rosique, Christophe Barbier e Elsa Vidal si posizionano davanti a un muro di immagini. Come gli studenti a scuola, sono invitati a commentare un’immagine: quella di Nicolas Sarkozy in tribunale, già trasmessa 15 minuti prima. La presentazione è masterizzata, 16/20.
Difficile evitare ripetizioni
Poi le 20 prendono un’altra piega con le prime interviste: quella al maître Christophe Ingrain, avvocato di Nicolas Sarkozy, poi quella ad Annie Genevard, ministro dell’Agricoltura. E per la seconda ora, dopo il richiamo dei titoli, un aspetto più magazine con una lunga sequenza sulla pericolosità dei QR Code hackerati. Ma anche una toccante intervista alla scrittrice Sigolène Vinson, sopravvissuta agli attentati di “Charlie Hebdo” dieci anni prima.
Tuttavia, è difficile evitare ripetizioni, come nel caso di Nicolas Sarkozy o, alle 21,20, del viaggio di Marine Le Pen a Mayotte, anche se discusso un’ora prima. E ancora citato grazie alle domande dei telespettatori alle 21,45 dove si parla di Sarkozy, di tasse e di risparmi da fare, con qualche informazione in più. Preoccupazione principale di un programma delle 20:00 comunque ben realizzato anche se un po’ troppo lungo, dove il pubblico trova una sintesi delle notizie del giorno ma che tuttavia fatica a distinguersi davvero dalle altre sezioni giornalistiche del canale.