La generazione di compositori nati negli anni ’20, da György Ligeti (1923-2006) a Karlheinz Stockhausen (1928-2007), ha dettato il tono di modernità radicale che ha prevalso in Europa dall’inizio degli anni ’50 alla fine degli anni ’20. 1960. L’importante celebrazione (concerti in tutta la Francia, conferenze, pubblicazioni) del centenario della nascita di Pierre Boulez (1925-2016), posta sotto la curatela generale di Laurent Bayle, inizia lunedì 6 gennaio alla Philharmonie de Paris con un programma dall’Ensemble intercontemporain tra cui, tra gli altri, il leggendario Risposta.
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Questo omaggio XXL eclissa quello che il 2025 dovrebbe rendere anche a Luciano Berio (1925-2003), l’altro rappresentante del “dream team” di un’avanguardia storica. Dovremo aspettare fino al 13 marzo, durante il recital della violinista Aya Kono alla Francis Bacon MB Art Foundation, nell’ambito della Monte-Carlo Spring of Arts, per assistere ad uno scontro tra Boulez e Berio di cui siamo sorpresi di vedere Né è oggetto di riflessione attuale, poiché consente di considerare il contributo comune di queste due personalità e di chiarire i rispettivi contorni.
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