Il regista di “Bird”, Andrea Arnold, un simpatico uccellino

Il regista di “Bird”, Andrea Arnold, un simpatico uccellino
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Il regista Andrea Arnold (al centro) e gli attori del film “Bird”, durante il Festival di Cannes, 16 maggio 2024. STÉPHANE MAHÉ/REUTERS

Nell’estate del 2024, Andrea Arnold ha visitato l’Owl Sanctuary, una tana di rapaci annidata nel Suffolk, nell’Inghilterra orientale. Questo regalo di compleanno l’ha fatta sussultare d’invidia, così tempestivo tra la presentazione a Cannes, nel maggio 2024, del suo sesto lungometraggio, Uccelloe la sua uscita nelle sale, all’inizio del 2025. Ce ne ha parlato sulla Croisette, dove l’abbiamo incontrata per la prima volta; ce ne ha parlato nuovamente a fine novembre 2024, in un albergo parigino. Ahimè, né gufo né gufo: nel Suffolk il britannico non ha visto nulla. Cavolo bianco. «Oh sìsi corregge, Ho visto ratti e un cervo che abbaiava! Questo bastava alla mia felicità. Su questo terreno non possiamo garantire nulla, soprattutto la presenza delle civette. »

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Nel tempo, Andrea Arnold è diventata una specialità quella di domare gli eventi inaspettati che segnano il suo viaggio, fin dalla sua nascita 63 anni fa, ai confini della campagna e della grande periferia di Londra. Il suo pedigree difficilmente la destinava al cinema: cresciuta con i suoi tre fratelli e sorelle da una madre single, sopravvivendo tra lavoretti e grosse preoccupazioni, ha visto, fino alla maggiore età, solo due film, Mary Poppins et Psicosi. “Ricordo molto bene il bungalow vuoto, con le finestre spalancate verso l’oscurità, dove l’ho scoperto Psicosi, a casa di mia zia. Il mio cervello funziona così: da immagini forti, che mi perseguitano. »

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