L’anno 2024 volge al termine; sarà lo stesso per ilun anno terribile della famiglia reale norvegese? Dopo più di quattro mesi di intenso clamore mediatico intorno alle molteplici accuse rivolte a Marius Borg Høiby, il figlio maggiore della principessa ereditaria Mette-Marit, la monarchia appare più indebolita che mai, secondo i risultati di un sondaggio pubblicato il 14 dicembre dal quotidiano Il quotidiano.
L’indagine, condotta dall’istituto di sondaggi InFact su un campione di 1.042 persone, conferma il disincanto dei norvegesi nei confronti della Corona. Mentre nel 2022 il 78% dei norvegesi dichiarava di sostenere la monarchia, nel dicembre 2024 questa percentuale è scesa solo al 64%. Al contrario, la quota di cittadini che chiedono un cambio di regime è aumentata notevolmente: 24% contro 15% nel 2022.
Indubbiamente il “caso Marius” ha lasciato il segno nell’opinione pubblica. Quasi la metà degli intervistati – il 44,7% – afferma che lo scandalo ha “indebolito” la fiducia che ripongono nella famiglia reale. Al contrario, il 47,9% afferma di non aver cambiato opinione sull’istituzione.
La risorsa di Ingrid Alexandra
Nelle colonne di Il quotidianolo storico e specialista della monarchia Trond Norén Isaksen, tuttavia, qualifica questi risultati. “Il sostegno alla monarchia ha cominciato a diminuire ben prima dell’arresto di Marius”, sottolinea l’esperto. Anche la relazione tra la principessa Martha-Louise e l’autoproclamato sciamano Durek Verrett, le loro difficoltà finanziarie e il calo del numero di impegni ufficiali svolti dalla famiglia reale spiegano l’erosione del sostegno popolare. Re Harald V e la regina Sonja sono infatti meno presenti sotto i riflettori, vista la loro veneranda età…
Secondo lo storico sarebbe auspicabile che i due figli della coppia di eredi, la principessa Ingrid Alexandra e il principe Sverre Magnus, rispettivamente di 20 e 19 anni, salissero al potere nei prossimi anni. Perché non tutto sembra perduto per la Casa di Glücksburg. Il sostegno alla monarchia rimane ancora nella maggioranza del paese. Per ora.
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