Taittinger vuole ricevere meno, ma meglio

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La nuova area di accoglienza del pubblico a Taittinger, a Reims, il 25 novembre 2024. In primo piano c’è una scultura di Bernar Venet. NICOLAS KRIEF PER “IL MONDO”

Taittinger è spesso dove meno te lo aspetti. Si tratta di una rinomata casa di champagne, che, dopo diciotto mesi di lavoro e sviluppo, ha riaperto al pubblico, a luglio, la sua storica sede sulla collina di Saint-Nicaise, sulle alture di Reims. E cosa ci dice la presidente di questa casa famiglia, Vitalie Taittinger? “Accoglieremo meno persone. » Con nostro grande stupore, lei risponde con un sorriso goloso.

Taittinger riceveva 90.000 persone all’anno prima dei lavori. Oggi l’obiettivo è accoglierne al massimo 60mila. Strano per una casa che è stata pioniera dell’enoturismo, agli inizi degli anni ’80, creando un servizio per visitare le sue cave di gesso, a 18 metri sottoterra, collegate da 4 chilometri di gallerie scavate dai monaci del IV secoloe secolo, dove milioni di bottiglie riposano oggi a 10 o 12 gradi.

Strano sapere che Pierre-Emmanuel Taittinger, dopo aver acquistato la casa di famiglia nel 2006 da un fondo americano, e ritrovandosi pesantemente indebitato, ha dato impulso alla visita alle cave di gesso, ha ristrutturato la sala di degustazione e ha installato un banco vendita di bottiglie.

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