Considerata a lungo un argomento tabù, la salute mentale è ora regolarmente discussa dalle star, che non esitano più a parlare delle loro difficoltà. È il caso del rapper, produttore e conduttore Nick Cannon, particolarmente noto per la sua relazione con la cantante Mariah Carey, dalla quale ha avuto due figli.
Molteplici diagnosi riguardanti la sua salute mentale
In un’intervista al sito americano People, l’artista confida il suo sollievo all’idea di avere finalmente una diagnosi chiara su diversi fattori riguardanti la sua salute mentale. “Ancora non ho capito tutto, ma ho sempre desiderato che mi venisse diagnosticata, ho fatto tanti esami”, spiega.
Test che si sono rivelati conclusivi, come afferma: “Mi è stato diagnosticato l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività, ndr). Quando ero bambino ero dislessico, ma sapere di essere neurodivergente… Penso di averlo sempre saputo.”
Oggi Nick Cannon dice: “Sento che ci sono così tante etichette, ma è come se potessi accettarle e dire: ‘Guarda, sto guarendo’. Ho bisogno di aiuto. Mostramelo.” Semplicemente aderisco alla salute mentale e alla terapia in modo molto forte”, spiega, aggiungendo che apprezza “poter dire che sono un esempio per gli altri, ma anche guarire durante il processo di sviluppo personale”.
Disturbo narcisistico di personalità
Oltre alla diagnosi di ADHD, a Nick Cannon è stato diagnosticato anche un “disturbo narcisistico di personalità”: “Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da una tendenza pervasiva alla magniloquenza, da un bisogno di adulazione e da una mancanza di empatia”, spiega il manuale MSD, specificando: “I pazienti con disturbo narcisistico di personalità hanno difficoltà a regolare la propria autostima e hanno bisogno di essere elogiati e di avere connessioni con persone o istituzioni speciali; tendono anche a svalutare le altre persone per mantenere un senso di superiorità.”
«Ho tolto ogni forza al termine narcisismo perché ho fatto le ricerche e l’ho capito», aveva spiegato all’inizio di novembre nel podcast «Counsel Culture»: «Se non sapessi cos’è, sarebbe più complicato ”, conclude, felice di poter finalmente esprimere a parole i suoi problemi.