Cinema. “Prodigieuses”, proiezione di un film con… due attrici di Tolosa

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Redazione di Tolosa

Pubblicato il

28 novembre 2024 alle 20:16

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La malattia del padre (Frédéric) ha quasi danneggiato il primo lungometraggio di questa rara coppia di registi padre/figlio. Il desiderio nel profondo del corpo è stato coinvolto ed ecco fatto Prodigioso sui nostri schermi.

Ispirato da una storia vera

Ispirata alla storia vera delle gemelle Audrey e Diane Pleynet, la sceneggiatura ci mette sulle orme di due giovani ragazze il cui talento pianistico è indiscutibile.

Inoltre, è in un grande istituto tedesco che si stanno perfezionando sotto la guida implacabile di un uomo di nome Lenhardt. In piena ascensione i due virtuosi vengono raggiunti una malattia orfana che ostacola gravemente i loro polsi. Rinunciare a tutto? Certamente no, soprattutto perché sono sostenuti a testa alta da genitori che hanno sacrificato tutto per la loro carriera.

Claire e Jeanne, nomi delle gemelle del film, inventeranno un altro metodo pianistico riscrivendo gli spartiti a quattro mani per salvaguardare tendini e muscoli.

Camille Raziat e Mélanie Robert giocano lealmente

Una bellissima storia che mette in risalto combattività, volontà, coraggio, resilienza e passione. Ma questo film solca anche altri solchi, quelli mettendo in luce tanto l’ego smisurato di questi virtuosi insegnanti capaci di creare macchine da competizione e non artisti, quanto la vera e propria isteria di genitori che dedicano la vita al successo, costi quel che costi, dei propri figli. Anche se ciò significa sconvolgerli seriamente. Questo è anche il caso dello sport, della danza, ecc.

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Camille Razat (Claire) e Melanie Robert (Giovanna)[toutes deux originaires de Toulouse, ndlr] incarnano con incredibile virtuosismo queste due sorelle che si aggrapperanno coraggiosamente alla zattera della loro sopravvivenza artistica.

Franck Dubosc e Isabelle Carré sono i terrificanti genitori che devono affrontare la possibile scomparsa di un sogno proiettato sulla loro prole. Quanto ad August Wittgenstein (Lenhardt), non è certo molto lontano da questi tiranni da tastiera che pretendono di essere creatori di geni, una sorta di deus ex machina, e in definitiva semplici tecnici. Per meditare!

Il trailer:

Robert Penavayre

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