“Unpopular Essays”, di Bertrand Russell, tradotto dall'inglese (Regno Unito) da Bernard Kreise, Les Belles Lettres, “Il gusto delle idee”, 220 pag., 15,50 €, digitale 11 € .
In un necrologio che si divertì a scrivere su se stesso nel 1937, il “terzo Conte Russell (o Bertrand Russell, come preferiva farsi chiamare)”che immaginava di morire all'età di 90 anni – in realtà ne avrà 97 quando morirà nel 1970 -, ricorda in poche parole la sua opera di filosofa, logica e matematica, senza dire che ha rinnovato i metodi del pensiero critico, contribuendo a creare la logica moderna e la filosofia analitica. Preferisce sottolineare l'importanza di Principia Matematica (1910-1913), la cui forza rivoluzionaria, con la modestia semi-finta che sapeva suonare come un virtuoso, attribuisce al suo coautore, Alfred North Whitehead (1861-1947).
Poi passa ad altro, che occupa gran parte del testo: il suo contributo costante, dalla fine dell'Ottocentoe secolo, ai dibattiti del suo tempo, nel Regno Unito e nel mondo, la sua indefettibile lucidità, di cui sembra più orgoglioso che del suo genio teorico, sull'ingiustizia, l'oppressione, la vertigine totalitaria. Se, per natura, solo un ristretto numero di lettori potesse accedere ai suoi libri principali, Dalla denotazione (1905) o Introduzione alla filosofia matematica (1919), è proprio questo impegno al cuore delle battaglie per la democrazia che gli è valso la gloria universale.
Fa piacere riscoprire questo filone grazie alla sua traduzione Saggi impopolariun'importante raccolta di testi politici o personali – come la sua autobiografia – rimasta inaccessibile al pubblico francofono dalla sua pubblicazione nel 1950, anche se possiamo rammaricarci che questa pubblicazione sia stata trattata con negligenza da parte dell'editore. Egli, infatti, non ritenne opportuno illuminare con le note i giochi talvolta criptici di Russell, né datare i testi, sebbene fossero ancorati all'attualità del loro tempo. Peggio ancora: una nota introduttiva fa risalire al 1921 la prima edizione di questo libro che, accertato, è stato scritto tra il 1937 e il 1950. “Le Monde des livres” è sempre felice di rendersi al servizio dei suoi lettori. Ma non possiamo pensare senza compassione verso coloro che, trascurando di leggere questo articolo, dovranno improvvisarsi filologi per cercare di orientarsi.
“Una rinascita dell’incertezza e della tolleranza liberale”
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