Anne-Lise Broyer espone le sue opere alla galleria Delacroix di

Anne-Lise Broyer espone le sue opere alla galleria Delacroix di
Anne-Lise Broyer espone le sue opere alla galleria Delacroix di
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Anne-Lise Broyer espone le sue opere alla Galleria Delacroix dell’Istituto Francese di Tangeri

È alla Galerie Delacroix che l’artista fotografa Anne-Lise Broyer propone di vedere le sue opere sul Mediterraneo da venerdì dal 5 luglio al 5 ottobre 2024. Intitolato » È qui che vivevamo? »è un viaggio nel tempo (passato e presente) e nelle memorie intime e politiche del Mediterraneo.

Queste immagini fatte di morbidezza, ombra, inchiostro e talco ripropongono una storia di cui le rive di questo mare portano l’impronta. Un vero e proprio tuffo nelle fonti del Mediterraneo, quest’opera ancora in divenire, costruita come una canzone, un’elegia, tenta di rendere visibile una ferita del Mediterraneo e crea un andirivieni tra disastro e ricostruzione.

Un viaggio nel Mediterraneo oggi non è un viaggio di pace. Mettersi in gioco significa anche fare il punto su una realtà. Queste fotografie sono come visioni inaspettate che colpiscono l’occhio. Vorrebbero essere iscritti per sempre nella memoria, in uno shock.

Questa serie ha ricevuto il sostegno per la fotografia documentaristica dal Centro Nazionale delle Arti Plastiche (CNAP).

Chi è Anne-Lise Broyer?

Anne-Lise Broyer è nata nel 1975. Diplomata all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e all’Atelier National de Recherches Typgraphiques, Anne-Lise Broyer si inserisce, in una singolare pratica fotografica, seguendo volentieri le tracce grafiche, disegnando e scrittura.

Questa ibridazione lo porta in particolare a interrogarsi sul rapporto che la fotografia intrattiene con le altre arti e in particolare con la letteratura. In questa stessa logica di dialogo, mette in discussione anche le aree di attrito e di intersezione tra il disegno a grafite e la fotografia su pellicola per raggiungere una zona di confusione nella percezione. Unendo questi due gesti, collegando l’occhio alla mano, si inventa un nuovo linguaggio creando situazioni visive che fanno continuo riferimento all’immagine fotografica e alla sua storia tecnica.

La letteratura è una costante per Anne-Lise Broyer. Propone scrittura fotografica tra arte, filosofia e letteratura. In “Au Roi du bois” riporta Bataille, Faulkner, Michon e tanti altri nel fruscio della corteccia, del sottobosco, dei paesaggi che l’artista catturava al ritmo di viaggi guidati dalle sue letture. In questa serie, le piante hanno il loro posto e rispondono alla raffinata bellezza del luogo espositivo, il Jardin François, i cui colori si abbinano ai toni e ai motivi delle composizioni fotografiche. Questo notevole giardino, come le opere, è da ammirare con una certa lentezza, tra divagazione letteraria e paesaggistica.

Le sue opere sono pubblicate dalle edizioni Filigranes, edizioni Nonpareilles, edizioni Verdier e ora edizioni Loco. Espone regolarmente in Francia e all’estero.

Edizioni Nonpareilles, Edizioni Verdier e Edizioni Loco. Espone regolarmente in Francia e all’estero.

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