Nel documentario My Name is Charlotte, trasmesso venerdì (22 novembre 24), Vitaa parla della sua amicizia con Slimane. Ma la star ne ha abbastanza di essere invitata a fare la portavoce dei suoi amici artisti, e ha insistito per C à vous.
Brutto momento per Vitaa, che sta promuovendo il suo documentario, My Name is Charlotte, trasmesso venerdì sera su TMC, mentre la sua amica Slimane è in subbuglio.
Conoscendo i legami professionali e privati tra i due artisti, Anne-Elizabeth Lemoine non ha potuto fare a meno di interrogarla, quando è venuta sul set di C à Vous, sulle recenti accuse mosse contro la cantante. Ma Vitaa, che doveva sapere che lo aspettava dietro l’angolo, sembra aver preparato bene la sua difesa.
“È divertente, per tutta la vita sono stata un po’ la portavoce di tutti i miei amici artisti”, ha esordito, facendo eco a un’altra amica molto cara che ai suoi tempi ha fatto notizia. “All’epoca, quando arrivavo sul set, ogni volta c’era una domanda per Diam, anche se non era quello l’argomento. Oggi tocca a Slimane. Ad un certo punto era Stromae. Lo dico con un sorriso, ma è vero che spesso mi viene posta la domanda, ma ad essere molto, molto onesto, non sono assolutamente venuto a parlargli di questo.
E a rifocalizzare il dibattito su cosa l’ha portata sul set: “Se invece vi interrogate sul mio rapporto con Slimane vi invito a guardare il documentario perché è molto attuale. E di questo parlo in modo approfondito. Ecco, è detto tutto. Non posso dirvi di più…”
Slimane è oggetto di una denuncia per molestie sessuali, sporta da uno dei tecnici del suo ultimo tour. Anche un altro tecnico ha sporto denuncia contro il cantante per violenza sessuale riguardante la stessa notte tra il 17 e il 18 dicembre 2023 durante una serata dopo un concerto.
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