puntata • 3/4 del podcast La Beat Generation, permanenza della vitalità

puntata • 3/4 del podcast La Beat Generation, permanenza della vitalità
puntata • 3/4 del podcast La Beat Generation, permanenza della vitalità
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È impossibile parlare degli scrittori della Beat Generation senza parlare di musica… All’inizio degli anni Cinquanta, la scena musicale jazz ispirò esplicitamente gli scritti e i testi di Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti. A metà degli anni ’60 Allen Ginsberg fu vicino a Bob Dylan, al punto da accompagnarlo sul palco e in studio. Nello stesso periodo, Brion Gysin trascorre diversi anni in Marocco con il gruppo dei musicisti Joujouka, introducendo alla loro musica Brian Jones, che si era separato dai Rolling Stones. Nel 1993, il maestro del cut-up William Burroughs si unì ai suoni apocalittici del rock in stile grunge di Kurt Cobain.

Dal jazz al rock, da un’epoca all’altra, c’era tanto da dedicare un programma a questi strettissimi legami che uniscono gli autori della Beat Generation e i loro eredi, alla musica, a tutta la musica. Questo è l’argomento di questo programma, terza parte della serie “Beat Generation, permanenza della vitalità”, di Alain Dister, trasmessa per la prima volta su France Culture il 18 maggio 2000. Con Jean-Jacques Lebel, artista visivo e scrittore , le voci di Jack Kerouac, William Burroughs, e anche di Brian Gysin, intervistato da Claude Royer nel 1976.

Allan Ginsberg e Bob Dylan

Alain Dister ricorda che gli autori di canzoni e temi rock si ispiravano spesso agli scrittori della Beat Generation e, ancora oggi, lo rivendicano. “In particolare, Allan Ginsberg frequentava abbastanza da vicino la scena rock e in particolare Bob Dylan. Quando Dylan registrava i suoi famosi album elettrici, vale a dire “Riporta tutto a casa”, “Autostrada 61 rivisitata” E “Bionda su bionda”, Ginsberg è sempre più o meno in giro per lo studio. A volte è anche nella stanza dove Dylan registra. Ispira Dylan? Non è sicuro, anche se la sua presenza e le conversazioni tra loro potrebbero essere ritrovate in certi temi di Bob Dylan.

Narrativa/La serie Ascolta più tardi

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Scat e la Beat Generation

Jean-Jacques Lebel mette in prospettiva escrementi di Dizzy Gillespie con la poesia della Beat Generation: “Trovo davvero che lo scat sia un momento essenziale, un ingranaggio essenziale tra poesia e jazz. All’epoca della Beat Generation, non è un caso che i grandi jazzisti, King Pleasure, Ella Fitzgerald o anche Armstrong abbiano osato registrare registrazioni assolutamente sublimi momenti di scat sui loro dischi Non è solo uno scherzo tra amici nel backstage o nelle jam session dopo il concerto: osano, nel bel mezzo del concerto, dire “Qui lo facciamo anche noi. Questa è la nostra poesia, questa è”. la nostra lingua.”

Poesia e jazz: arricchimento reciproco

Alain Dister racconta che al Cellar, un piccolo nightclub di San Francisco, Lawrence Ferlinghetti declamò i suoi testi nella primavera del 1957 accompagnato da musicisti jazz. Di questa esperienza Kenneth Rexroth, anch’egli poeta della Beat Generation, scrive: “La poesia e il jazz acquisiscono una dimensione nuova e diversa attraverso il contatto l’uno con l’altro. La poesia ha sempre tratto vantaggio dall’essere associata alla musica. Grazie al jazz conquista un pubblico estremamente diversificato, persone appassionate di musica ma che generalmente non leggono poesia e che sono indifferenti ai conflitti e ai rituali del mondo letterario e il jazz si arricchisce di nuovi testi capaci di eguagliarlo per serietà, profondità e complessità.

  • Di Alain Dister
  • Diretto da Bernard Treton
  • Con Jean-Jacques Lebel (artista visivo e scrittore)
  • Con gli archivi, le voci di Jack Kerouac e William Burroughs (scrittori); Brion Gysin (poeta)
  • Sorpresi dalla notte – La Beat Generation, permanenza della vitalità 3/4: I Beat e la musica (1a trasmissione: 18/05/2000)
  • Edizione web: Valérie Ernould, Documentazione di Radio France

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