“Lo spazzolone”, crociera, truffa e sentimenti

“Lo spazzolone”, crociera, truffa e sentimenti
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“Lo spazzolone”, crociera, truffa e sentimenti

Jean-Philippe Bernard

Pubblicato oggi alle 19:39

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Se non un maniaco, Bruno Podalydès è sicuramente un uomo che attribuisce una certa importanza alle piccole abitudini. Da più di venticinque anni, infatti, il regista sceglie regolarmente il mese di giugno per presentare un film sugli schermi. Tra la follia di Cannes e l’ondata estiva di blockbuster, approfitta di un breve momento di silenzio per respirare una boccata d’aria fresca rivelando le sue delicate poesie visive, intrise di umorismo e umanità.

Quest’anno propone “La petite vadrouille”. Se il titolo è un divertito cenno a un monumento indelebile della cultura popolare, l’opera ha poco a che fare con il cinema di Gérard Oury, sia in termini di ritmo che in termini di mezzi impiegati. Umile e tuttavia audace, Bruno Podalydès accetta la sfida di rivisitare, a modo suo, burlesco e tranquillo, il film truffa, che collocheremo più a “Cotton Candy” di Peter Bogdanovich che a “I soliti sospetti” di Bryan Singer .

Un fine settimana davvero originale

La storia inizia il giorno in cui Franck, uno spietato uomo d’affari (Daniel Auteuil), incarica Justine, la sua preziosa assistente (Sandrine Kiberlain), di architettare per lui un fine settimana romantico e, soprattutto, molto originale: desidera infatti impressionare una giovane donna. della quale afferma di essersi innamorato perdutamente. Justine ha quindi carta bianca e, con una busta da 14.000 euro, può far parlare la sua fantasia!

Imbarazzata, si confida con il suo compagno Albin (Denis Podalydès), un uomo tormentato e disoccupato. Dopo aver appreso la quantità che ha, Albin sbava ancora più copiosamente del lupo di Tex Avery! Dopo alcune notti insonni, decide di organizzare una crociera a un costo inferiore che gli permetterà di trattenere una buona metà della somma stanziata per Justine. Ma perché diavolo fare una crociera? Semplicemente perché Jocelyn (Bruno Podalydès), un originale completo, anche lui al verde, è appena stato incaricato di traghettare una chiatta sui canali della regione. Sotto lo sguardo spaventato di Juliette, Albin recluta una manciata di amici, donne pittoresche e uomini bisognosi di soldi, per formare una squadra di crack. La sua missione sarà far credere a Franck che potrà beneficiare del supporto di uno staff di bordo stiloso, interamente dedito al suo progetto di seduzione…

La crociera va fuori strada

Girando al ritmo tranquillo di 9 nodi all’ora sull’acqua limpida, “La petite vadrouille” offre una passeggiata nel cuore di un cinema tenero e insolito difeso da Bruno Podalydès fin da “Dieu Seul Me See (Versailles-Chantiers)”, il suo primo lungometraggio uscito nel 1998.

E, ancora una volta, la magia avviene fin dai primi istanti. Per catturare la lussureggiante campagna della Nièvre al suo apice, il regista ha optato, come la maggior parte dei suoi colleghi specializzati in generi molto più emozionanti, per il formato CinemaScope. L’ambientazione, imponente, generosa, si rivela la cornice ideale e luminosa per una moltitudine di malintesi e deliziose scene comiche.

L’arte di Bruno Podalydès, a metà tra Frank Capra, Alain Resnais e Jacques Tati, raggiunge vette molto lontane dai sentieri segnati della commedia francese e del cinema d’autore. L’artista è un indipendente nel senso più puro del termine.

Regista generoso

Amante al punto da non mostrare mai malizia nemmeno verso certi personaggi dalla morale discutibile, è anche un formidabile regista di attori, capace di tirare fuori il meglio dal suo cast senza slanci. Attorno a lui, oltre all’immancabile presenza del fratello Denis, troviamo fedeli come Sandrine Kiberlain, Isabelle Candelier, Florence Muller, Jean-Noël Brouté e Patrick Ligardes. Nuovo arrivato nel gruppo, Daniel Auteuil non ha bisogno di fingere la sua felicità di essere lì. L’attore, costantemente messo in orbita da chi gli dà la risposta, risponde senza difficoltà alle richieste del suo regista componendo un personaggio abbandonando col tempo le sue agiate certezze! Prima di accettare con serenità le proprie debolezze e fragilità per cantare la vita e amare con tutto il cuore…

Non possiamo quindi sognare un film migliore per scacciare subito i pensieri oscuri e ammettere, una volta per tutte, che Bruno Podalydès è un amico prezioso. Un amico che vuole solo cose belle per noi con cui già diamo appuntamento, tra un anno o due, come sempre alle porte dell’estate.

Da vedere: “La petite vadrouille”, commedia di e con Bruno Podalydès, con Sandrine Kiberlain, Daniel Auteuil e Denis Podalydès (1h36). Al chiuso.

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