La contraffazione dei marchi di lusso sta diventando sempre più difficile da combattere.
I produttori fraudolenti hanno imparato ad aggirare i divieti legali con “Pingti”.
A differenza delle copie, queste non contengono un logo e possono presentare alcune differenze stilistiche, che le rendono più facili da passare inosservate.
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LE MER 20H
Cleine, Baeenoiaga o anche Mia Mia… probabilmente questi nomi ti ricordano qualcosa? Visti da lontano o un po’ velocemente, possono dare l’impressione di portare con sé una borsa di Celine, Balenciaga o Miu Miu. Questi prodotti, fortemente “ispirati” alle grandi case di lusso, vengono chiamati “pingti”. A differenza di una copia, i pingti non contengono il logo originale del brand preso di mira e possono presentare anche alcune differenze stilistiche. E provengono quasi tutti dalla Cina.
Una squadra di TF1 si è recata a Canton, il tempio dell’imitazione, per cercare, con una macchina fotografica discreta, di svelare i misteri di queste merci che flirtano con la legalità. Le valigie che somigliano notevolmente a Rimowa sono apparentemente private del logo dell’azienda di lusso tedesca. Ma puoi acquistare gli adesivi con il marchio separatamente. I commercianti hanno venduto una valigia neutra, la contraffazione viene quindi prodotta dal cliente solo se sceglie di apporre il marchio.
I venditori hanno più di un asso nella manica per coprire le loro tracce. Quindi, le strane borse “CHANEE” attirano l’attenzione del nostro team. Come suggerisce una commessa, è sufficiente togliere due barre orizzontali dall’ultima E, volutamente fissate male… per leggere CHANEL. Perché a differenza della contraffazione, l’imitazione passa più facilmente inosservata. «Non c’è paura se non c’è il logo Si possono spedire pacchi in Europa, ovunque, invece se c’è il marchio è più complicato alla dogana».spiega un venditore al giornalista di TF1, attraverso una telecamera nascosta.
Un trucchetto che permette di vendere questi oggetti anche sui social cinesi. Perché nello Stato comunista la promozione del lusso ostentato è ormai censurata. Dal 2021, sono stati cancellati quasi 4.000 account di influencer della moda di fascia alta. Chi resta si è adattato alle nuove regole, spesso specializzandosi in Pingti.
Pingti, un mercato in forte espansione
I pezzi offerti sono più convenienti, e sono molto apprezzati dagli under 25, il cui potere d’acquisto continua a peggiorare dopo gli anni del Covid. Le nuove abitudini di consumo cominciano a preoccupare anche le grandi case del lusso, perché tra gli estimatori del Pingti fine a se stesso ci sono anche clienti facoltosi.
A Shanghai, Scarlett è una responsabile della comunicazione e una sportiva di alto livello. Ex fan dei grandi marchi, se ne allontana sempre più, come ci spiega mostrandoci il suo guardaroba, che privilegia le imitazioni, tutte ispirate ai grandi marchi. “Voglio sostenere anche i marchi cinesi”assicura al microfono di TF1, “i nostri prodotti sono sempre più efficienti e possono sostituire alcuni marchi esteri”.
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Le imitazioni realizzate in Cina sono già un mercato in forte espansione. Decine di aziende sono state lanciate e stanno mostrando una crescita a doppia o addirittura tripla cifra solo nell’ultimo anno. Al contrario, i marchi di lusso occidentali stanno registrando un notevole rallentamento delle vendite in Cina.
