Luc Besson è pronto a pagare più tasse per aiutare “i più indigenti” e denuncia “quei ricchi” che si oppongono

Luc Besson è pronto a pagare più tasse per aiutare “i più indigenti” e denuncia “quei ricchi” che si oppongono
Luc Besson è pronto a pagare più tasse per aiutare “i più indigenti” e denuncia “quei ricchi” che si oppongono
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“Vergogna a questi ricchi.” In un testo pubblicato da La Tribune Dimanche, il cineasta e produttore Luc Besson si dichiara favorevole al pagamento di più tasse “per far fronte alla crisi delle finanze pubbliche” e ripristinare l'equilibrio tra “i più ricchi e gli indigenti”.

“Il Primo Ministro ha proposto di tassare temporaneamente i ricchi, cioè le famiglie francesi, che guadagnano più di 500.000 euro all’anno. Io rientro in questa categoria e sono assolutamente favorevole a questa misura. Trovo addirittura indecente oppormi”, dice, deplorando un “gap di ricchezza” che “ha continuato ad aumentare dall’inizio degli anni 2000”.

Nel corso del suo discorso di politica generale, Michel Barnier ha annunciato che i “francesi più fortunati” saranno maggiormente valorizzati nel quadro del bilancio 2025 per risanare i conti del paese. Anche una soprattassa sui redditi alti è stata resa permanente e ampliata dai deputati, nell'ambito del dibattito sulla legge finanziaria, contro il parere del governo.

Per Luc Besson, che ha vissuto anni turbolenti dove ha dovuto affrontare i problemi finanziari della sua società Europacorp e le accuse di stupro e violenza sessuale, respinto dalla Corte di Cassazione che ha pronunciato l'archiviazione definitiva del caso lo scorso giugno, “quasi tutti i i mali della nostra società derivano da questo squilibrio” e “negare questa constatazione è negare la realtà”.

“Quindi sì, sono d'accordo a pagare più tasse, anche un po' di più se necessario, e vergogna per questi ricchi, il più delle volte eredi, che si aggrappano al loro gruzzoletto come una cozza allo scoglio”, dice – lui.

D’altro canto si aspetta azioni concrete, in cambio di questa sovrattassa, affinché i poteri pubblici si prendano davvero cura dei più indigenti. “È lo Stato che distribuisce la ricchezza. Non i ricchi. Il ballottaggio è un'illusione; redistribuzione un obbligo”.

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