Radio Fr: A 7 anni hai iniziato a suonare il pianoforte al conservatorio, ci sei rimasto per più di 10 anni. Saltiamo al 2020, che dice 2020, dice Covid, dice confinamento. Avevi 19 anni, ti ritrovasti in una piccola stanza di 15 metri quadrati durante i tuoi studi. Inizi a scrivere testi con lo scopo di esternare i tuoi pensieri oscuri, li metti in musica, li posti in rete e da lì nasce “Nuit incolore”, questo nome d’arte, perché componevi spesso di notte dalle 22 alle 24 4 del mattino E penso che sia così ancora oggi, mi sembra che il 90% dell’album sia stato composto di notte?
Notte Incolore: Ma assolutamente, sono troppo giovane per riposare. Forse la mia unica colpa è non dormire abbastanza, ma mi dico che una carriera è così effimera che potrei anche superarmi fin dall’inizio, anche se ciò significa non dormire e non sognare. Ma ecco fatto, almeno sarò felice di quello che ho fatto e potrò raccontarlo ai miei figli più tardi.
Nel 2022 pubblichi due concept album e poi arriva l’anno 2023 e le cose sono successe durante quest’anno. L’uscita di questo primo album “La loi du Papillon” e poi di questo singolo “Dépassé” che ti ha proiettato sul palco. Questo titolo ti ha completamente travolto? So che ti piace fare questo piccolo gioco di parole.
Ho interrotto questo gioco di parole perché lo trovo obsoleto e superato quanto il singolo! (ride) Ma di per sé è piuttosto folle pensare che sia una canzone che dovrò cantare fino alla fine della mia vita. Già mi immagino all’EMS a cantare davanti a tutti. Mi sto comunque proiettando molto più avanti. È anche folle pensare che sia partito dalle montagne del Vallese e che abbia trovato risonanza in tutto il mondo francofono e anche un po’ più lontano. Sono molto felice di dimostrare che anche la scena musicale svizzera esiste e non si limita allo jodel.
Il 15 novembre è la data di uscita della ristampa di questo primo album. Diverse sono le collaborazioni, tra cui quella con il belga Loïc Nottet. “Ci scriveremo”. Quanto è bello questo titolo, questo miscuglio delle vostre voci è sublime. Lei dice che questo titolo con Loïc Nottet era ovvio. Quindi devi spiegarci perché è ovvio? Perché questo incontro? Infine, cosa c’è tra te e Loïc Nottet?
Quindi dovresti sapere che le persone che ascoltano la nostra musica sono un po’ simili. A loro piacciono gli artisti depressi. In effetti ci piace parlare di malinconia, di oscurità e abbiamo alcuni temi in comune, voglio dire. E ci è stato chiesto molto in rete quando avremmo fatto un duetto, ed ero interessato. Poiché ci eravamo incontrati qualche mese prima nel nord della Francia, alla radio, gli mandai un piccolo messaggio. Gli ho detto, ti piacerebbe far parte della mia ristampa su un brano? Partiamo da zero, ci incontriamo quando vuoi e realizziamo questa canzone. Così, per due notti in uno studio in Belgio, abbiamo realizzato “On s’écrira”. Siamo piuttosto orgogliosi perché siamo riusciti a mettere tutto quello che pensavamo su carta, finalmente in musica.
C’è l’uscita della ristampa di questo primo album il 15 novembre, ma c’è anche un altro progetto che hai presentato al Japan Expo di Parigi lo scorso luglio, si tratta del tuo primo webtoon, “La Note Noire”. Riassumendo velocemente, è un fumetto online, ma potrete parlarne molto meglio di me!
Sì, infatti, è un fumetto e, preciso, gratuito. È disponibile per tutti, sugli smartphone, sui computer. Si legge scorrendo, e trovo che sia un nuovo modo di leggere. E puoi leggerlo ovunque, in metropolitana, a casa, a letto. E questo lo trovo positivo perché dà una nuova dimensione al progetto. Nuit Incolore fa canzoni, le canzoni si possono ascoltare. Ma un webtoon si legge con gli occhi e diremo che completa l’immagine di Nuit Incolore.
Concludo sempre queste interviste con un piccolo momento “Crush”, il che è positivo, perché è anche il titolo di uno dei tuoi singoli! Hai duettato con Kyo, Loïc Nottet e Mentissa. Se domani la tua casa discografica ti chiedesse di duettare con un artista svizzero, la tua Crush sarebbe per Stephan Eicher, Bastien Baker o Nemo?
Stephan Eicher! Penso che sia un po’ come il padre degli artisti svizzeri. È sempre un riferimento quando sono all’estero e dobbiamo parlare di artisti svizzeri. Ma c’è anche “uno” Stéphane, che attualmente rompe tutto e che apprezzo moltissimo. Quindi ecco qua, sarebbe con uno Stéphane. (ride)
Trovate l’intervista completa a Nuit Incolore:
Radio p. -Virginia Pellet
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