una mostra ripercorre le origini del mito di Gargantua

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Il mito di Gargantua non nasce dalla penna di François Rabelais. In realtà il gigante esisteva prima della pubblicazione dell’omonimo libro dell’autore umanista nel 1535.

Lo troviamo, infatti, già in un’opera di Geoffrey of Monmouth, Historia regum Britanniae, pubblicato intorno al 1135, che racconta la leggenda di Re Artù. Merlino, che appare come un “creatore” di giganti, disegna “Grantgosier” poi “Galemelle”, una coppia che darà alla luce un… Gargantua.

Rabelais “ha praticamente cancellato molti precedenti giganteschi miti”

Ma non è l’unica opera ad aver ispirato lo scrittore cinese. Altri libri (anche italiani) che raccontano le avventure dei giganti alimentarono il lavoro di Rabelais. Questo è ciò che potranno scoprire i visitatori del museo Rabelais (La Devinière), a Seuilly, visitando la mostra sulle origini del mito di Gargantua, accessibile fino al 31 dicembre 2024.

Per progettare il “suo” Gargantua, Rabelais si è ispirato all’antico mito dei giganti e dei titani, alla leggenda arturiana e all’incantatore Merlino.
© Foto NR, Oriane Cuenoud

Se Rabelais si è nutrito di miti e leggende, la sua opera non rimane meno singolare e colossale. “I suoi giganti, e in particolare Gargantua, sono oggi gli unici con cui abbiamo ancora familiarità”ricorda un cartello nella mostra. “Il suo talento letterario ha quasi cancellato molti precedenti giganteschi miti per diventarne uno attorno al suo Gargantua. »

Più di 80 opere per comprendere il mito

Per sollevare il velo sulle origini del mito, il museo Rabelais propone un nuovissimo tour, incentrato sulla scoperta di oltre 80 oggetti. All’interno della colombaia viene affrontata in particolare la nascita del gigante, che riecheggia una varietà di opere. Tra queste, le matrici di Gustave Doré, provenienti dal Museo della stampa di Lione e destinate a rimanere a La Devinière. Nella casa del viticoltore sono menzionati gli eredi di Gargantua, tra cui Microgémas e Gulliver.

Poiché il mito di Gargantua risuona ancora – qualcuno direbbe più che mai – nella nostra epoca, una decina di opere contemporanee, realizzate dal collettivo di artisti Apia, sono state nascoste sul sito del museo Rabelais. Alcuni in formato XXL, ispirati agli attributi del gigante.

La biancheria stesa su un filo dà l’impressione di entrare nella tana di un gigante.
© Foto NR, Oriane Cuenoud

Influenze sulla cultura pop

Nel giardino scopriamo, ad esempio, una gigantesca testa di elefante, sormontata da una corona funebre. Un’opera che Nicolas Baptiste, storico e co-curatore della mostra (1), ha immaginato a tal fine“evocare le radici della cultura pop”, in particolare nel cinema mitologico e nei pepli dove i giganti sono onnipresenti. Un modo per interrogare sia gli adulti che i bambini e per uscire da a “elitarismo artistico”.

Nicolas Baptiste e Soline Anthore sono co-curatori della mostra “Garguantua, il mito” insieme ad Alain Lecomte, direttore del museo Rabelais.

Nicolas Baptiste e Soline Anthore sono co-curatori della mostra “Garguantua, il mito” insieme ad Alain Lecomte, direttore del museo Rabelais.
© Foto NR, Oriane Cuenoud

Per Alain Lecomte, direttore del Museo Rabelais, questa mostra mira a “capire da una nuova prospettiva cos’è Rabelais”. Uno scrittore, attaccato ai valori umanisti (denuncia degli atti bellici, difesa dell’educazione, messa in luce dell’utopia e dei suoi pericoli, ecc.), che ha ancora molto da insegnarci…

Mostra “Gargantua, il mito” fino al 31 dicembre 2024 al museo Rabelais (La Devinière). Informazioni allo 02.47.95.91.18 o su www.musee-rabelais.fr

Una classifica in arrivo?

La richiesta di classificazione del sito “teatro della guerra della picrocolina” avanzare. Giovedì 23 maggio 2024, la Commissione Superiore per i siti, le prospettive e i paesaggi ha espresso parere favorevole all’inserimento del territorio (che comprende Chinon, Cinais, La Roche-Clermault, Lerné e Seuilly) come patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Questo è un progetto “quasi senza precedenti”, secondo Jean-Luc Cabrit, ispettore generale dell’amministrazione per lo sviluppo sostenibile, poiché questa richiesta si basa sul solo criterio artistico. Si propone, infatti, di tutelare i paesaggi segnati dall’umanesimo rinascimentale, luogo di nascita e infanzia di François Rabelais e teatro della Guerra Picrocolina, episodio del celebre romanzo Gargantua.

Tale perimetro, se classificato, dovrà consentire di ritrovare gli elementi paesaggistici citati nell’opera e di preservare gli elementi esistenti. In particolare si prevede di piantare siepi e alberi da frutto isolati o di evitare qualsiasi nuovo insediamento abitativo al di fuori dell’involucro urbano esistente.

“Sarebbe un ottimo segnale inviato al territorio”, il giudice Jérôme Field, sindaco di La Roche-Clermault, presente giovedì alla commissione. L’inquadramento dovrà ancora essere ratificato da un decreto del Consiglio di Stato che potrebbe arrivare, secondo il consigliere, entro un anno.

Il senatore Jean-Gérard Paumier spera che questa richiesta venga accolta. Questa classifica darebbe a Emmanuel Macron una reale opportunità per mantenere l’impegno preso nel 2019: quello di venire a La Devinière, più di trent’anni dopo François Mitterrand. “Non mi sono arreso” lancia il prescelto.

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