Creato a Strasburgo nel 1992 in seno al Consiglio d’Europa per rispondere alla mancanza di informazione e trasparenza nel settore, l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo pubblica regolarmente studi e analisi. Mentre l’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente questo campo, sia per la creazione, la distribuzione o il consumo di contenuti, ha approfittato del mercato del cinema classico di Lione per presentare il suo ultimo rapporto intitolato “L’intelligenza artificiale e il settore audiovisivo: esplorare l’attuale panorama giuridico”.
“Quali sono le sfide dell’IA per il settore audiovisivo e quale il ruolo della legislazione europea?” sono le domande affrontate in questo rapporto di 157 pagine. L’Osservatorio si è interessato all’impatto dell’IA sul settore a partire dal 2020, ma mentre l’IA generativa sta rimodellando l’industria audiovisiva, interessando tutte le sue componenti, questo documento evidenzia diverse questioni chiave legate a questo sviluppo evidenziando l’importanza che la legislazione europea si adatti per regolamentare quest’area di fronte all’evoluzione del panorama tecnologico.
Progettato, sviluppato e coordinato da diversi esperti europei del dipartimento giuridico dell’Osservatorio, il presente rapporto è diviso in quattro parti.
Vantaggi e sfide dell’intelligenza artificiale nel settore audiovisivo
Il primo capitolo del rapporto esamina la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nei settori cinematografico, televisivo e dello streaming europeo, presentando sia i vantaggi che le sfide che pone.
L’intelligenza artificiale apre nuove prospettive per l’industria audiovisiva, stimolando la creatività, ottimizzando i processi di produzione e consentendo di raggiungere il pubblico in modo più preciso. Questa prima parte presenta casi di studio per illustrare le applicazioni concrete dell’IA nel settore audiovisivo: gli utilizzi dei modelli Claude, Midjourney, DALL.E nonché quello di DiversityCatch, uno strumento per misurare la diversità dei contenuti e garantirne una rappresentazione equilibrata sullo schermo.
Solleva inoltre le sfide future per il settore legato alla GenAI per quanto riguarda l’occupazione, la qualità dei contenuti, l’etica dell’IA e affronta le difficoltà nella creazione di un quadro normativo adeguato, a causa della natura in evoluzione e delle varie tecnologie di intelligenza artificiale.
Questo capitolo pone quindi le basi per una comprensione completa dell’IA nel settore audiovisivo, preparandosi all’analisi approfondita delle sue implicazioni legali ed etiche nei capitoli successivi.
Aspetti giuridici dell’IA: protezione dei dati e proprietà intellettuale
La seconda parte riguarda la protezione dei dati e la questione del diritto d’autore. La protezione dei dati è di fondamentale importanza poiché l’intelligenza artificiale spesso elabora grandi volumi di dati personali. Il secondo capitolo esamina come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e la legge sull’AI recentemente approvata aiutano a proteggere le informazioni personali. Esamina inoltre i trasferimenti internazionali di dati e la divergenza negli approcci tra Europa e Stati Uniti alla privacy.
Durante l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, possono essere utilizzate opere protette da copyright, sollevando problemi di proprietà intellettuale. Nel capitolo 3, l’Osservatorio analizza la complessità giuridica che circonda l’uso di opere protette da copyright da parte dell’IA, in particolare quando si creano opere derivate da modelli di intelligenza artificiale.
Cinque sfide chiave poste dall’intelligenza artificiale all’industria audiovisiva.
I capitoli da 4 a 8 di questa terza parte sollevano 5 questioni principali.
L’aumento dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale introduce sfide in materia di trasparenza, responsabilità e diritto d’autore. Chi può rivendicare la paternità dei contenuti AI? La questione è particolarmente complessa per le opere che incorporano elementi di opere protette.
Il rapporto esplora la possibilità di attribuire opere generate dall’intelligenza artificiale a creatori umani e analizza i potenziali rischi di danno alle opere preesistenti utilizzate per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale. Sottolinea inoltre l’importanza della trasparenza e solleva la questione della responsabilità per i contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale.
Affronta anche la minaccia che l’intelligenza artificiale rappresenta per i diritti della personalità e la trasparenza: la capacità dell’intelligenza artificiale di riprodurre voci e creare sosia digitali pone nuove sfide agli attori per proteggere i propri diritti alla voce e all’immagine. Il capitolo 5 esplora il quadro giuridico dei diritti della personalità, con particolare attenzione alla legge sull’AI e alla Convenzione quadro sull’AI del Consiglio d’Europa.
L’intelligenza artificiale potrebbe trasformare molte professioni nel settore audiovisivo. Dai recenti scioperi negli Stati Uniti alle politiche del lavoro in Europa, il capitolo 6 mostra che gli operatori del settore si stanno rendendo conto dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro. Esamina inoltre le risposte delle parti interessate, come gli organismi di gestione collettiva, i sindacati e varie associazioni e federazioni pertinenti agli impatti di vasta portata dell’IA.
Anche la capacità dell’intelligenza artificiale di creare e diffondere disinformazione nel settore radiotelevisivo è una questione critica. Il capitolo 7 descrive come l’intelligenza artificiale può produrre contenuti falsi (testo, immagini, deepfake e file audio), che possono manipolare il pubblico. Esamina le misure attualmente in vigore per limitare la diffusione della disinformazione e garantire l’integrità dei media. Viene inoltre discussa la possibilità di ricorrere agli stessi modelli di intelligenza artificiale per il fact-checking.
L’intelligenza artificiale facilita la produzione di deepfake e altri contenuti fuorvianti, il che mette in pericolo l’integrità dei media. Le normative attuali cercano di limitare questi rischi, ma la tecnologia stessa potrebbe essere uno strumento di verifica dei fatti.
L’ottavo capitolo del rapporto esplora l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla diversità culturale e sul pluralismo dei media. L’intelligenza artificiale, attraverso la personalizzazione dei contenuti, potrebbe rafforzare i pregiudizi e limitare l’accesso degli spettatori a una diversità di punti di vista. Questo capitolo esamina le possibili misure normative per mitigare questi effetti e promuovere un consumo diversificato di contenuti.
Il futuro della vigilanza legale sull’audiovisivo
La quarta parte valuta se le recenti normative sull’IA possano rispondere efficacemente alle sfide specifiche del settore audiovisivo per il quale non esistono specifiche normative vincolanti. Il capitolo 9 esplora come i futuri quadri normativi potrebbero adattarsi meglio alle sfide e alle opportunità create dall’intelligenza artificiale, favorendo un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti e degli interessi delle parti interessate del settore. Infine, il capitolo 10 chiude il libro affrontando i dilemmi etici posti dall’intelligenza artificiale, come l’autenticità, il potenziale di manipolazione della realtà e gli effetti sociali più ampi dei contenuti generati da queste tecnologie.
Per trovare il rapporto completo, clicca qui.