Jacques Rougerie, vecchio lupo di mare dell’architettura

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Jacques Rougerie, a Villa Noailles, a Hyères (Var), nel marzo 2024. DICE CHI / JEAN PICON

Per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici (JP), a Parigi, venerdì 26 luglio, Jacques Rougerie sarà in prima fila. La chiatta dove vive con la moglie Sophie, dove ha anche fondato più di trent’anni fa il suo studio di architettura, resterà ormeggiata al porto degli Champs-Elysées, ai piedi di Place de la Concorde. Insieme ai suoi colleghi sarà sul ponte, bicchiere di champagne in mano, per festeggiare l’evento, al quale hanno preso parte tutti.

Finalisti insoddisfatti del concorso per il centro acquatico olimpico di Saint-Denis (Seine-Saint-Denis), hanno vinto, con l’agenzia marsigliese Roland Carta, quello della Marina di Marsiglia, dove la squadra di vela francese si sta preparando per le Olimpiadi .

“Non c’è nulla di ostentato nell’architettura dell’edificio, ammette, come se si scusasse. Il municipio voleva qualcosa di sobrio, integrato nel contesto… Ma è il tipo di progetto che ti rende orgoglioso. L’obiettivo, dopo i Giochi, è che i giovani dei quartieri del Nord si approprino del mare, vedano il magico parco giochi che è. Per un architetto come me, che ha dedicato la sua vita al mare, quando avevo appena comprato casa a Marsiglia, era inconcepibile non raggiungere il gradino più alto del podio! »

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Gli anni non hanno spento la fiamma della passione nell’architetto 78enne. Il suo percorso di figlio viziato del baby boom lo avrà sicuramente visto evolversi da una pratica idealistica, spinta dal desiderio di abitare i fondali marini e colonizzare lo spazio, a una produzione gravitazionale ancorata al cemento e conforme alle regole del mercato. L’estetica pop delle sue navi a forma di meduse o cavallucci marini, le sue basi sottomarine che sembrano uscite da un fumetto di fantascienza e le sue altre città galleggianti con il profilo di mostri marini – che possiamo ancora vedere, fino al 12 maggio, nell’ambito dello splendido mostra “Vivere con il mare” a lui dedicata presso la Villa Noailles di Hyères (Var) –, appartiene sicuramente alla storia di oggi.

Sebbene sia riuscito a costruire una piccola parte di tutto ciò che immaginava negli anni ’70, la sua produzione oggi si concentra su piscine e centri dedicati al mare – il Sea Pavilion a Osaka-Kobe, in Giappone; l’Océanopolis di Brest; Nausicaa a Boulogne-sur-Mer (Pas-de-Calais)… –, villaggi turistici e perfino aeroporti.

Esploratore nel cuore

Ma Jacques Rougerie resta un “merian”, per usare questo suo neologismo, che designa chi si sente meglio in acqua che sulla terraferma. Il suo elmo di capelli bianchi dalla forma impeccabile, la spada da accademico che porta all’occhiello, la coccarda della Legione d’Onore che solletica la sua fantasia non cambiano nulla: quando comincia a parlare di mare, il suo corpo si irrigidisce, le stelle si illuminano ai suoi occhi comincia a vibrare.

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