Bruxelles celebra in grande stile i 100 anni del fumetto belga

Bruxelles celebra in grande stile i 100 anni del fumetto belga
Bruxelles celebra in grande stile i 100 anni del fumetto belga
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Quando si visita Bruxelles, uno dei luoghi da non perdere è il Museo del Fumetto, installato nel magnifico edificio in stile liberty progettato da Victor Horta nel 1906 per ospitare i grandi negozi di tessuti Waucque. Se ci sei già stato, potresti pensare che non sia necessario tornare indietro. Ebbene sì perché, oltre alle mostre temporanee, dal 5 ottobre, in occasione del suo 35esimo anniversario, ospita una nuova mostra permanente dedicata al fumetto belga, a 10 anni di distanza dalla precedente.

Perché allora la nona arte, la cui invenzione è attribuita al ginevrino Rodolphe Töpffer, è diventata particolarmente associata al Belgio? Questa mostra fornisce gli elementi della risposta, con un insieme di circostanze riunite al momento giusto: giornali, tipografie e talenti. Ovviamente, in primo luogo, Hergé che, non contento di essere un autore geniale, aveva anche uno straordinario senso degli affari.

Anni dopo, soprattutto grazie a René Goscinny, i francesi cominciarono ad avere un ruolo importante nel fumetto. Quanto agli svizzeri, dopo Töpffer hanno saputo avere sempre autori di grande valore, siano essi Derib, Cosey e Zep, oltre al pool di talenti ginevrini.

Ma il Belgio, e più in particolare Bruxelles, respira fumetti: il razzo di Tintin ti dà il benvenuto all’aeroporto e il percorso dei 45 affreschi attraverso la città è diventato un grande classico sin dai suoi esordi nel 1991. Forse c’è anche uno stato d’animo, questo gusto per l’immaginazione alla Magritte, che lega i belgi ai fumetti.

La nuova mostra su un secolo di fumetto belga, disegnato come un serpente marino, inizia in un oscuro labirinto che rende omaggio ai pionieri. Che gioia poter vedere Franquin, Roba o Morris disegnare Gaston, Boule, Bill e Lucky Luke. Un piccolo museo accoglie poi il visitatore, con pezzi rari, come gli originali di Hergé. Anche la stampa belga, la pubblicità con i personaggi dei fumetti e il merchandising dedicato agli eroi hanno contribuito al successo del genere nel paese, come dimostra questa mostra che non dimentica le giovani generazioni.

Il percorso è ricco e divertente, permettendo diversi livelli di lettura: si può semplicemente immergersi nell’atmosfera e nelle immagini oppure immergersi nel profondo guardando, leggendo e ascoltando tutto. Una presentazione molto bella che ci fa desiderare di avere un giorno, finalmente, nella Svizzera romanda, un museo del fumetto degno dei nostri talenti locali.

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