VIDEO. Chi era Lee Miller, la fotografa interpretata da Kate Winslet nel suo ultimo film?

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Fotografo nel cuore

Nel 1925 lasciò la sua nativa America e si iscrisse alla prestigiosa Scuola di Belle di Parigi, dove scoprì il teatro e le arti visive. Nel 1927, tornò a New York e posò per grandi nomi della fotografia tra cui Edward Steichen e George Hoyningen-Huene. Di pura bellezza, fu assunta come modella dalla rivista Vogue e divenne un’icona degli anni ’20 e ’30.


Fotografia di Lee Miller quando era corrispondente di guerra nel 1943.

Wikipedia / Fotografia ufficiale dell’esercito americano

Il suo ritorno a Parigi nel 1929 fu sinonimo dell’incontro con Man Ray, un famoso fotografo francese di diciassette anni più grande di lui. Divenne la sua musa ispiratrice e assimilò nuovi processi fotografici. Accanto a lei, ha integrato il mondo bohémien degli artisti, così come il movimento surrealista dell’epoca. La giovane stringe amicizia con Pablo Picasso, che le dipinge numerosi ritratti. Nel 1930, il regista Jean Cocteau la scelse per interpretare una statua nel suo film “Il sangue di un poeta”. Desiderosa di indipendenza, lasciò Man Ray e tornò negli Stati Uniti, dove aprì il suo studio nel 1932.

Due anni dopo incontrò Aziz Eloui Bey, un ricco uomo d’affari egiziano. Si trasferirono al Cairo poco dopo la loro unione. L’artista contempla nuovi paesaggi e si ispira ai deserti del paese. Lì ha scattato una delle sue foto più belle, “Ritratto dello Spazio”.

Da musa a corrispondente di guerra

La vita di Lee Miller assunse un significato quando, nel 1942, la rivista Vogue le chiese di diventare corrispondente di guerra. L’artista, che voleva fotografare cose “reali”, si ritrovò a catturare la vita quotidiana dei civili durante la guerra. La sua attenzione si concentra maggiormente sulle condizioni di vita delle donne, costrette ad assumere un nuovo ruolo dopo la partenza dei mariti.


La squadra dei corrispondenti di guerra. Lee Miller è penultimo a destra.

Wikipedia / Fotografia ufficiale dell’esercito americano

Nel 1944 formò un duo con David Sherman, fotografo della rivista Life, con il quale seguì l’83a divisione, dallo sbarco in Francia alla Romania. I suoi resoconti e le sue argomentate fotografie testimoniano l’orrore dei campi di concentramento di Buchenwald e Dachau.

Fu nel 1945 che i due accoliti decisero di recarsi a casa di Adolf Hitler. Si intromettono in un appartamento vuoto e si immergono nella privacy del dittatore. Mentre esplorano ogni angolo della casa, la BBC annuncia il suicidio del Führer. Preso dall’ispirazione, David Sherman creò una fotografia leggendaria, un autoritratto di Lee Miller, nudo nella vasca da bagno di Hitler. Attraverso questo cliché simbolico, mette in discussione il posto delle donne durante la guerra.

“Lee Miller” agli occhi di Ellen Kuras

Nominata all’Oscar nel 2008 per il suo documentario “The Betrayal-Nerakhoon”, Ellen Kuras, direttrice della fotografia e regista americana, realizza qui il suo primo film di finzione. Kate Winslet, coproduttrice, interpreta il ruolo principale, quello dell’icona del fotogiornalismo.

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