Un centinaio di francesi del mondo della cultura sostengono il movimento #Metoo in un articolo pubblicato sulla rivista Elle martedì 30 aprile 2024.
“È rivoltante che il teatro e il cinema servano da copertura ad abusi che non hanno niente a che vedere con l’arte” : un centinaio di francesi del mondo della cultura, tra cui il regista Jacques Audiard, sostengono il movimento #Metoo.
La rubrica, pubblicata martedì sul sito di leiè stato avviato dal matematico Michel Broué, compagno di Anouk Grinberg, secondo la rivista.
100 firmatari
“Negli ultimi anni, da quando si è diffusa la rivoluzione #MeToo, abbiamo capito come comportamenti maschili a volte considerati innocui venissero vissuti dalle donne per quello che erano: abusi”, scrivono nel testo.
Lo firmano in particolare gli attori Reda Kateb, Swann Arlaud, Mathieu Amalric, i registi Jacques Audiard (compreso il film “Emilia Perez sarà in concorso a Cannes) ed Emmanuel Mouret, i registi Alain Françon, Thomas Jolly (direttore artistico anche delle cerimonie dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi), lo storico Benjamin Stora, il giornalista Edwy Plenel…
Contro la “mascolinità egemonica”
“Contrariamente a quanto a volte leggiamo, non pensiamo che stiamo prendendo di mira gli uomini”esprimono. “La pratica dell’uguaglianza è desiderabile, non toglie né la libertà né il piacere ma li accresce”;scrivono di nuovo.
“Ci rifiutiamo di riconoscerci in questa mascolinità egemonica. Ad esempio, dover riservare la dolcezza e la cura al genere femminile è assurdo: un uomo piange, un uomo ama, un uomo può turbarsi”.
Per i firmatari, “È rivoltante che il teatro e il cinema servano da copertura per abusi che non hanno nulla a che vedere con l’arte”. Allo stesso modo, “è ripugnante usare il proprio prestigio, qualunque esso sia, per abusare dell’ammirazione che suscita”.
In gioco secondo loro: “Risparmia più della metà dell’umanità da attacchi gravi”.
Da diversi mesi il settore cinematografico francese è scosso dalle accuse di violenze sessuali che, presumibilmente, avrebbero avuto luogo per anni.
L’attrice Judith Godrèche è diventata la punta di diamante di questo movimento, dopo aver presentato all’inizio di febbraio una denuncia contro i registi Benoît Jacquot e Jacques Doillon, per violenze sessuali e fisiche risalenti alla sua adolescenza, cosa che quest’ultimo nega.